Close-up of hands holding a smartphone displaying the TikTok app interface on a wooden surface.
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L’impronta di carbonio di TikTok: dimensioni e confronti

Un’analisi pubblicata dal Guardian e basata sui dati della società di consulenza Greenly indica che l’impronta di carbonio globale di TikTok raggiunge livelli superiori a quelli di alcuni Stati. Secondo le stime, le emissioni complessive della piattaforma, considerando Stati Uniti, Regno Unito e Francia, ammontano a circa 7,6 milioni di tonnellate metriche di CO₂e nel 2023. Questa cifra, estesa all’intera utenza mondiale del social, raggiunge probabilmente 50 milioni di tonnellate metriche di CO₂e, un valore superiore alle 51,67 milioni di tonnellate metriche di CO₂e stimate per la Grecia nello stesso anno.
Le informazioni provengono dall’articolo originale di Isabel O’Brien pubblicato sul Guardian il 12 dicembre 2024.

Gli utenti di TikTok trascorrono in media 45,5 minuti al giorno sulla piattaforma, un valore superiore rispetto ai 30,6 minuti di Instagram. L’aumento del tempo di visualizzazione incide sulla richiesta di energia nei data center e sulla frequenza di ricarica dei dispositivi. Secondo Greenly, un singolo utente TikTok genera in media 48,49 kg di CO₂e all’anno, equivalenti a percorrere circa 123 miglia in automobile a benzina. Le emissioni di un utente medio su YouTube si attestano invece a 40,17 kg di CO₂e (circa 102 miglia), mentre quelle di Instagram si fermano a 32,52 kg di CO₂e (82,8 miglia).

Al contrario di società come Meta e Google, che rendono noti i propri dati sulle emissioni e dichiarano obiettivi legati all’uso di energie rinnovabili, TikTok non fornisce informazioni pubbliche sulle sue emissioni complessive. L’azienda ha fissato l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030 e ha avviato iniziative come “Project Clover” per ridurre l’impatto ambientale e incrementare la sicurezza dei dati. Attualmente risulta in funzione un solo data center alimentato interamente da fonti rinnovabili in Norvegia.

Un recente provvedimento giudiziario negli Stati Uniti obbliga la società cinese ByteDance a cedere la proprietà di TikTok a un’entità non cinese entro il 19 gennaio 2025. Un eventuale passaggio a una società statunitense attiverebbe nuove disposizioni in materia di rendicontazione delle emissioni, salvo eventuali modifiche normative future. Il Guardian segnala inoltre l’uso di certificati energetici compensativi da parte di altre aziende tecnologiche, una pratica che, secondo un’indagine del quotidiano, sottostima le emissioni reali di circa il 662%.

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