Dalla corsa all’AI ai chip esauriti fino al 2026, passando per il nuovo allarme disinformazione, l’AI resta il filo che attraversa ogni dinamica: valore, infrastrutture, vulnerabilità, geopolitica, regolazione. La giornata mostra un settore che cresce in modo accelerato e instabile, con Big Tech sempre più esposta a una domanda che punta oltre i limiti infrastrutturali. In parallelo aumentano i casi di disinformazione mirata all’ecosistema AI, gli investimenti in semiconduttori, le espansioni nel ride-hailing autonomo e una lunga scia di operazioni finanziarie che confermano un mercato ancora caldo.
L’AI bubble secondo Fred Vogelstein: ancora più grande di quella del ’99
Fred Vogelstein descrive l’attuale bolla dell’AI come potenzialmente più ampia e fragile rispetto a quella di Internet, con un’economia USA meno stabile e Big Tech molto più esposta. Le valutazioni estremamente alte, la pressione sui modelli, l’enorme dipendenza da capex e data center e l’assenza di un reale rallentamento elevano i rischi sistemici. La tesi non si limita ai titoli: riguarda la velocità con cui capitali e aspettative crescono rispetto ai casi d’uso presenti oggi sul mercato. Un mismatch che inizia a preoccupare anche analisti storicamente ottimisti.
Il network russo Pravda accelera sul “LLM grooming”
Un rapporto del Guardian mette in evidenza come la rete Pravda, allineata alla Russia, stia riempiendo il web di contenuti manipolati con l’obiettivo di influenzare chatbot come ChatGPT e altri LLM. Non si tratta di semplice propaganda: è una strategia sistematica per alterare il corpus di dati disponibili online, così da pilotare risposte, bias e narrazioni dei modelli. Questo fenomeno apre un fronte completamente nuovo nella sicurezza informativa, perché riguarda l’integrità delle basi dati su cui l’AI si addestra. Non è la prima volta che il gruppo cerca di inquinare i mezzi di informazione occidentali. Lo scorso aprile ha posto l’accento sui tentativi del gruppo di inquinare Wikipedia.

L’Arizona diventa la nuova capitale dei semiconduttori USA
The Verge documenta l’ascesa dell’Arizona come hub dei chip statunitensi grazie a oltre 200 miliardi di dollari di investimenti negli ultimi cinque anni. Il boom coinvolge TSMC, Intel e una catena di partner e fornitori. La trasformazione non riguarda più solo la produzione: l’intero modello economico dello Stato sta virando verso supply chain critiche per AI, automotive, difesa e telecomunicazioni.
Alphabet tocca il massimo storico grazie all’effetto Gemini 3
Dopo la presentazione di Gemini 3, Google ha convinto analisti e mercato, portando il titolo Alphabet a un record di 299,66 dollari. Il modello ha ottenuto risultati molto alti nei benchmark e riflette la volontà dell’azienda di recuperare il terreno perso contro OpenAI. A questa dinamica si aggiunge un contesto più ampio: crescita degli utili cloud, scaling dell’infrastruttura e un miglioramento nella percezione strategica del portafoglio AI.
Gemini 3 e il dibattito sulla trasparenza: il report di sicurezza divide
Zvi Mowshowitz analizza la documentazione tecnica e di sicurezza di Gemini 3: il modello è definito eccellente, ma il safety framework risulta incompleto o poco interpretabile in sezioni chiave. Il tema trasparenza torna quindi centrale, soprattutto dopo le pressioni normative su auditing, controlli e responsabilità degli LLM di nuova generazione.
Chip memory: capacità quasi esaurita fino al 2026
Nikkei Asia segnala che quasi tutti i produttori mondiali di DRAM e NAND stanno lavorando al massimo carico, con slot produttivi già prenotati per il 2026. La causa è la domanda senza precedenti di hardware AI. Questa congestione indica che eventuali rallentamenti della supply chain potrebbero riflettersi a cascata su data center, cloud provider e produttori di acceleratori.
Waymo amplia in modo massiccio la zona operativa in California
La California ha autorizzato Waymo a operare su un’area enorme: tutto il Bay Area, Sacramento, e in prospettiva l’asse Los Angeles–San Diego nel 2026. È uno dei più grandi ampliamenti territoriali mai concessi nel settore della guida autonoma. Il segnale è doppio: fiducia nelle performance dei robotaxi Waymo e un’espansione che punta a un modello di mobilità sempre più autonomo.
L’India costruisce LLM per lingue poco rappresentate
Rest of World racconta il lavoro di startup come TuluAI, impegnate nella creazione di dataset per lingue con scarse risorse digitali. Il processo si fonda su contributi comunitari e produce modelli altamente localizzati. L’obiettivo è competere con piattaforme globali non grazie alla potenza, ma attraverso la profondità culturale e la comprensione del contesto linguistico.
Federato raccoglie 100 milioni per l’AI nel settore assicurativo
Federato, attiva nel software per il ciclo vita assicurativo, ottiene un round Series D da 100 milioni di dollari guidato da Goldman Sachs Alternatives. L’azienda supera i 180 milioni complessivi e punta ad accelerare l’adozione di piattaforme AI-native nel mercato insurance.
Fei-Fei Li racconta la nuova frontiera: la “spatial intelligence”
Bloomberg pubblica una lunga intervista con Fei-Fei Li che ripercorre ImageNet, la sua startup World Labs e la centralità della spatial intelligence come evoluzione dei modelli attuali. Il confronto tocca anche superintelligenza, governance, bolla AI, competizione USA–Cina e necessità di criteri tecnici più solidi per l’AI regolatoria.
Thoma Bravo acquisisce una quota di maggioranza in Azul
La piattaforma Java Azul passa sotto controllo di Thoma Bravo. È un altro segnale della concentrazione crescente dei player enterprise software nelle mani di grandi fondi private equity.
SmartHR: General Atlantic investe 96 milioni
General Atlantic compra una quota minoritaria del valore di 96 milioni nella giapponese SmartHR. È il primo investimento growth del fondo in Giappone e un punto d’ingresso nel crescente mercato HR-tech asiatico.
RapidSOS raggiunge la valutazione da miliardo
La piattaforma di gestione emergenze RapidSOS chiude un round da 100 milioni di dollari, guidato da Apax, per espandersi negli USA e all’estero. L’azienda entra nel club degli “unicorn”.
NestAI raccoglie 100 milioni per l’AI nella difesa
NestAI chiude un round da 100 milioni di euro con il sostegno del fondo sovrano finlandese Tesi e Nokia, con una chiara traiettoria verso applicazioni militari e veicoli unmanned.
La Casa Bianca mette in pausa il progetto di ordine esecutivo sull’AI
Secondo Reuters, l’amministrazione USA sospende il testo che avrebbe precluso ai singoli Stati la possibilità di legiferare sull’AI, a causa di una forte opposizione bipartisan. Il dibattito è aperto: autonomia statale o quadro federale unico?
Google e Antitrust: l’AGCM chiude il procedimento grazie ai rimedi
L’Autorità italiana chiude l’istruttoria del 2024 sulle pratiche di Google relative ai dati personali dopo che l’azienda ha adottato modifiche ritenute adeguate. Il tema rimane sensibile perché tocca l’interazione tra servizi, consenso e uso combinato dei dati.
Moonshot AI verso un round da centinaia di milioni e IPO nel 2026
Il Wall Street Journal riporta che la cinese Moonshot AI cerca nuovi capitali a una valutazione attorno ai 4 miliardi, con l’obiettivo di quotarsi nella seconda metà del 2026.
Figure AI: l’ex responsabile sicurezza accusa l’azienda
L’ex head of product safety di Figure AI denuncia un licenziamento considerato ritorsivo dopo aver segnalato rischi di sicurezza nei robot umanoidi. Il caso rientra in una preoccupazione crescente: velocità di sviluppo vs. responsabilità.
Ubisoft costretta a ritardare i conti: errori di contabilizzazione nelle partnership
Un controllo esterno evidenzia che Ubisoft aveva contabilizzato come ricavi alcune vendite legate a partnership. L’azienda sospende la pubblicazione dei risultati e ricalcola, con impatto sulla trasparenza finanziaria.
Grok e il caso “urina”: quando l’adversarial prompting genera caos
Il chatbot Grok su X attribuisce a Elon Musk capacità “superiori” anche in attività assurde come bere urina. Musk risponde attribuendo tutto a input manipolati. Un episodio che mette in luce i limiti dei filtri dei modelli open-dialogue.
normal stuff over there
— Aaron Bady (@zunguzungu.bsky.social) 20 novembre 2025 alle ore 21:27
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