Apple ha chiuso l’esercizio fiscale 2025 con 112 miliardi di dollari di utile netto e ha superato per la prima volta i 100 miliardi di ricavi in un trimestre non festivo. I risultati diffusi giovedì certificano anche due primati nella storia recente della società: la divisione servizi ha oltrepassato i 100 miliardi di fatturato su base annua e il gruppo ha varcato la soglia dei 100 miliardi di profitti dopo lo stop del 2024, dovuto a una posta fiscale straordinaria da 10 miliardi legata al contenzioso sui crediti d’imposta in Irlanda. Senza la decisione della Corte di giustizia Ue, che ha confermato la sanzione della Commissione del 2016, Apple avrebbe già oltrepassato quel limite nel 2024, dopo un primo sfioramento nel 2022.

Un club ristretto: chi ha già oltrepassato la soglia dei 100 miliardi
Con i numeri del 2025 Apple entra in un gruppo molto piccolo di aziende capaci di superare i 100 miliardi di utili annui. Finora ci sono riuscite Vodafone nel 2014, a seguito della cessione della quota in Verizon Wireless, Saudi Aramco in più esercizi tra il 2018 e il 2024 e Alphabet nel 2024. Per Cupertino il traguardo arriva al culmine di una crescita che dal 2006 ha moltiplicato gli utili di oltre cinquanta volte: primo superamento dei 10 miliardi annui nel 2010, oltre 10 miliardi in un solo trimestre durante le festività del 2011, 20 miliardi nel 2019 e 36 miliardi nel trimestre natalizio del 2024, primo dell’anno fiscale 2025.

Servizi oltre i 100 miliardi: la seconda gamba del modello Apple
La spinta determinante arriva dai servizi, che comprendono Apple Pay, Apple Music, Apple TV+ e App Store. Nel trimestre chiuso il 27 settembre i ricavi della divisione hanno toccato 28,8 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 14,5 miliardi di cinque anni fa. La base installata supera 2,3 miliardi di dispositivi attivi e gli abbonamenti a pagamento superano il miliardo. Su base annua la divisione ha superato i 100 miliardi, trasformandosi nella componente più affidabile per la crescita in una fase in cui smartphone e altri hardware hanno cicli di sostituzione più lunghi e innovazioni meno dirompenti.

Quanto pesano i servizi sulla crescita complessiva
Tra il 2015 e il 2025 i ricavi netti di Apple sono passati da 234 a 416 miliardi di dollari, con un incremento di 182 miliardi. I servizi sono saliti da poco meno di 20 a 109 miliardi, per un aumento di 89 miliardi. Quasi metà della crescita complessiva dell’ultimo decennio deriva quindi da questa voce. L’integrazione stretta tra servizi e dispositivi rafforza inoltre la fedeltà all’ecosistema, riduce il rischio di fuga verso altri marchi quando arriva il momento di acquistare un nuovo smartphone, un portatile, un tablet o uno smartwatch.
Margini in ascesa: l’effetto mix che spinge la redditività
Il cambio di mix favorisce anche la profittabilità. Nel 2025 il margine lordo di Apple ha toccato il 46,9 per cento, rispetto a poco meno del 40 per cento nel 2017. I prodotti restano su livelli stabili, dal 35,7 per cento del 2017 al 36,8 per cento del 2025. La differenza la fanno i servizi, con un margine lordo salito dal 55 al 75 per cento nello stesso periodo. Il peso della divisione sul totale vendite è raddoppiato: dal 13 per cento del 2017 al 26 per cento del 2025. Numeri che chiariscono il ruolo strategico dei servizi non solo come motore di crescita ma anche come leva per la redditività.



































Lascia un commento