Il delivery non è più solo sinonimo di cibo. La domanda di tecnologia on-demand cresce in modo costante, e i dati lo confermano: nell’ultimo anno, Just Eat ha registrato oltre 22.000 ordini di articoli elettronici tra Regno Unito, Germania e Australia, segnando un nuovo capitolo nell’evoluzione del commercio rapido.
Per intercettare questa tendenza, la piattaforma – parte di Just Eat Takeaway.com – amplia la propria offerta in Italia con una partnership con La Casa de Las Carcasas, marchio noto per cover e accessori per smartphone. I clienti potranno ora ricevere direttamente a casa powerbank, caricabatterie, auricolari e custodie, ordinabili in pochi secondi. Le consegne avvengono in sicurezza: in caso di mancata ricezione, i prodotti vengono restituiti al punto vendita, senza lasciare pacchi incustoditi.
Il gaming e i dispositivi premium trainano la crescita
Secondo i dati di Just Eat, la categoria tech è dominata da articoli legati al gaming e ai prodotti di fascia alta, che rappresentano complessivamente il 41% delle vendite elettroniche. Console, controller e videogiochi figurano tra gli acquisti più frequenti, con la Nintendo Switch come prodotto simbolo del settore. L’interesse si estende anche ai dispositivi top di gamma: l’iPhone 16 Pro 5G e gli Apple AirPods rientrano tra i più ordinati, con un ordine medio di 79 euro e transazioni che in alcuni casi hanno superato i 5.800 euro.
La domanda raggiunge il picco nelle ore centrali della giornata: il 62% degli ordini viene effettuato tra le 12 e le 17, fascia oraria in cui il tempo per recarsi in negozio è più limitato. Tra gli articoli più richiesti spiccano anche cavi di ricarica, cuffie e AirTag, segno di un consumo sempre più legato alla connettività quotidiana.
Il trend arriva in Italia
La partnership con La Casa de Las Carcasas segna per Just Eat un ulteriore passo nella diversificazione dell’offerta italiana. L’obiettivo è rispondere alle esigenze dei clienti che desiderano ricevere accessori tecnologici di qualità nei momenti in cui servono davvero. Il modello, già consolidato all’estero, suggerisce che anche in Italia il delivery tech potrebbe diventare una nuova abitudine di consumo: veloce, personalizzata e sempre più integrata nella routine digitale.
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