Italia al 28° posto nella Digital Quality of Life 2025.

La nuova edizione della Digital Quality of Life 2025 di Surfshark offre un quadro articolato della posizione italiana nel panorama del benessere digitale globale. L’Italia scende al 28° posto nella classifica generale, due posizioni dietro rispetto al 2024, e si colloca alle spalle di Spagna e Francia, mentre la Finlandia conquista la prima posizione. L’indice si basa su cinque aree: accessibilità economica di internet, qualità della rete, infrastruttura digitale, sicurezza informatica e intelligenza artificiale. Per la prima volta, quest’ultimo parametro diventa un elemento strutturale dell’analisi.

Il posizionamento italiano e il nuovo indicatore dedicato all’IA

La novità principale dell’edizione 2025 riguarda l’inserimento dell’intelligenza artificiale tra i criteri di valutazione. L’Italia raggiunge il 16° posto, una performance superiore a quella complessiva e migliore dell’87% dei Paesi analizzati. Il risultato segnala una buona capacità di creare un contesto favorevole all’adozione dell’IA, con ricadute potenziali su servizi pubblici, competitività economica e attrattività per nuovi investimenti.

Secondo Tomas Stamulis, Responsabile della sicurezza di Surfshark, la qualità della vita digitale non può più essere misurata senza considerare la maturità dell’IA. Stamulis evidenzia l’importanza della modernizzazione dei sistemi IT, della formazione e di un quadro normativo solido, temi che pesano anche su Paesi avanzati privi di leggi complete sulla protezione dei dati.

La sicurezza informatica è il punto di forza dell’Italia

La migliore performance nazionale riguarda la sicurezza informatica, ambito in cui l’Italia ottiene il 13° posto. Un miglioramento di sei posizioni rispetto all’anno precedente. La solidità delle norme europee sul trattamento dei dati, compreso il GDPR, rafforza questo risultato. Anche la capacità di contrastare la criminalità informatica contribuisce a posizionare il Paese sopra la media globale, pur restando dietro a Spagna e Francia.

Qualità di internet ancora debole: 67° posto e divario con Europa e Asia

La qualità della rete rappresenta invece il punto più critico. L’Italia arretra al 67° posto, con velocità medie inferiori alla media europea.

La rete fissa arriva a 230 Mbps, molto distante dai 463 Mbps registrati a Singapore, che guida la classifica globale. Le connessioni mobili raggiungono 125 Mbps contro i 576 Mbps degli Emirati Arabi Uniti, primi al mondo. Rispetto alla Spagna, la rete mobile italiana è più lenta del 16%, mentre quella fissa del 28%. Il Paese registra comunque miglioramenti rispetto al 2024, con un incremento del 34% sulla velocità mobile e del 28% sulla rete fissa.

I costi della connettività restano moderati, ma la competitività è limitata

L’Italia occupa il 44° posto per accessibilità economica di internet. Il costo della banda larga richiede 1 ora e 44 minuti di lavoro al mese, un dato favorevole rispetto alla media globale ma molto distante dalla Bulgaria, dove bastano poco più di undici minuti.
La connessione mobile richiede circa 52 minuti di lavoro, sette volte più del tempo necessario in Angola, Paese con la tariffa mobile più conveniente al mondo.

Il quadro europeo e la posizione italiana nel contesto globale

L’Europa continua a guidare il benessere digitale complessivo: nella top ten mondiale compaiono nove Paesi europei. La Finlandia domina, seguita da Germania, Danimarca e Svizzera. L’unico ingresso extraeuropeo è Singapore.

Sul fronte dell’IA gli equilibri cambiano: Stati Uniti, Singapore e Corea del Sud aprono la classifica. L’Europa rimane competitiva con Regno Unito, Francia, Germania e Paesi Bassi, mentre l’Italia si colloca in una fascia intermedia ma in crescita, con margini per migliorare la trasformazione digitale e l’innovazione basata sui dati.

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