Licenziamenti tech oltre quota 226mila nel 2025: nuova ondata di tagli

La nuova ondata di licenziamenti nel settore tecnologico supera ormai la soglia dei 226.000 tagli globali nel 2025, secondo l’ultimo rapporto elaborato da RationalFX. Il quadro si inserisce in un contesto di rallentamento della domanda, aumento dei costi e concorrenza sempre più dura nei servizi cloud e intelligenza artificiale. A contribuire all’allarme degli ultimi giorni c’è anche la decisione di Verizon, che prevede una riduzione compresa tra 15.000 e 20.000 posti. La misura arriva dopo un cambio ai vertici e una fase di stagnazione negli abbonamenti.

L’analisi di RationalFX incrocia fonti verificate, tra cui US WARN, dati TrueUp, TechCrunch e il tracker Layoffs.fyi, coprendo gli annunci effettuati dall’inizio del 2025. Il risultato è una fotografia nitida di un settore che non affronta una crisi ciclica, ma una trasformazione strutturale alimentata dall’automazione.

La concentrazione dei tagli negli Stati Uniti

Oltre 162.000 licenziamenti, pari al 71,7% del totale globale, provengono da aziende con sede negli Stati Uniti. L’India segue come secondo Paese più colpito, con 18.334 posti eliminati da 29 aziende tecnologiche. La pressione competitiva sui servizi cloud e IA pesa in modo significativo sui grandi gruppi americani, che continuano a tagliare ruoli operativi e funzioni interne considerate non più strategiche.

Il ritmo dei licenziamenti potrebbe portare il totale a 257.700 entro fine anno, se dovesse proseguire senza variazioni. Questa proiezione mette in luce la portata del cambiamento in corso, con un trend diverso dalle ondate precedenti, spesso legate a crisi finanziarie o tagli mirati a singoli business.

Il peso dell’intelligenza artificiale nelle ristrutturazioni

L’adozione diffusa di soluzioni basate su intelligenza artificiale e automazione ha inciso direttamente su 65.540 posti di lavoro. Il caso di Amazon è emblematico: la società ha attribuito l’ultima riduzione del personale alla necessità di integrare l’IA nei processi interni. Situazione simile per Accenture, che ha eliminato 11.000 posizioni all’interno di un più ampio programma di trasformazione tecnologica.

Il dato, sottolinea RationalFX, non riguarda settori in difficoltà economica, ma un ripensamento radicale delle strutture aziendali. Ruoli ripetitivi o legati a processi facilmente automatizzabili risultano i più esposti.

Le aziende con più licenziamenti nel 2025

Il rapporto mette in luce casi di particolare impatto, con aziende che hanno avviato piani di riduzione significativi. Intel guida la classifica con 33.900 tagli, seguita da Amazon con 19.555 e Microsoft con 19.215. In Europa, la svizzera STMicro registra 5.000 licenziamenti, mentre in Giappone Panasonic arriva a quota 10.000.

La presenza di gruppi diversificati, servizi cloud, semiconduttori e consulenza indica un fenomeno trasversale, non circoscritto a un’unica area tecnologica.

La visione degli analisti

Secondo Alan Cohen, analista di RationalFX, l’ondata di tagli dimostra che le società tecnologiche stanno adattando le proprie strutture all’espansione dell’IA: «Non si tratta di aziende in crisi, ma di una trasformazione strutturale. Ruoli che non evolvono insieme alla tecnologia sono destinati a scomparire». Cohen sottolinea che la priorità dei prossimi anni sarà sfruttare l’intelligenza artificiale per aumentare efficienza e competitività, con un impatto inevitabile sulla distribuzione delle competenze.

Un settore che cambia forma

Il 2025 si distingue come un anno di riconfigurazione radicale. La crescente maturità dell’IA, unita alla necessità di ridurre i costi, porta le aziende a rivedere strutture e organici con un’intensità inedita. Il rapporto di RationalFX suggerisce che l’adattabilità dei lavoratori e la capacità delle aziende di ridisegnare funzioni e competenze diventeranno elementi decisivi per affrontare i prossimi cicli di innovazione.

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