Il settore europeo delle telecomunicazioni valuta positivamente il nuovo Digital Omnibus della Commissione europea, riconosciuto come primo passo verso un quadro normativo digitale più semplice. GSMA e Connect Europe considerano l’iniziativa un segnale politico rilevante per l’attuazione del programma di semplificazione e modernizzazione promosso dalla Presidente Ursula von der Leyen, ma invitano Bruxelles a una spinta più decisa nei prossimi interventi.
L’Omnibus interviene su vari capitoli del diritto digitale europeo, con alleggerimenti in ambiti come cybersicurezza, protezione dei dati, GDPR e intelligenza artificiale. Il settore apprezza la scelta della Commissione di rinviare l’attuazione delle disposizioni ritenute ad alto rischio nella normativa sull’IA, una pausa utile per consentire alle industrie e alle autorità competenti di definire gli standard tecnici su cui si fonda l’intero impianto regolatorio.
Il nodo irrisolto della Direttiva ePrivacy
Nonostante le aperture, gli operatori telco rilevano la persistenza di un problema strutturale: la Direttiva ePrivacy, considerata superata e responsabile di sovrapposizioni, duplicazioni e applicazione asimmetrica rispetto ad altri settori digitali. Il Digital Omnibus avrebbe potuto risolvere la questione, ma la Commissione non è intervenuta. Secondo le associazioni di settore, abrogare la Direttiva e integrare il principio di riservatezza delle comunicazioni nelle future norme UE permetterebbe di eliminare un elemento di complessità ormai cronico.
Un ecosistema digitale ancora troppo regolamentato
GSMA e Connect Europe richiamano l’attenzione su una realtà ben nota agli operatori: l’economia digitale europea rientra tra le più regolamentate a livello globale e gli operatori di telecomunicazioni portano sulle proprie attività gli obblighi più onerosi. Le normative che riguardano direttamente il settore sono ventotto e generano trentaquattro obblighi distinti lungo il percorso del cliente, con quasi metà di essi sovrapposti. Un quadro normativo così frammentato ostacolerebbe la capacità del settore di concentrarsi sulla qualità della connettività e sugli investimenti necessari per sostenere l’innovazione e la competitività dell’Europa. Nelle valutazioni delle associazioni, la semplificazione deve diventare una priorità permanente e non un intervento isolato.
Il nodo delle segnalazioni e l’idea del punto unico di accesso
Il Digital Omnibus introduce il concetto di un unico punto di accesso per la segnalazione degli incidenti, un’idea che le associazioni valutano con prudenza. A livello nazionale un sistema simile potrebbe offrire benefici immediati, ma una soluzione centralizzata a livello UE richiederebbe tempi di implementazione molto più lunghi e costi più elevati, senza la certezza di un alleggerimento effettivo. La questione delle segnalazioni resta quindi aperta. Le duplicazioni non sono state eliminate e, senza un allineamento delle tempistiche, la concentrazione delle notifiche in un unico punto potrebbe continuare a generare oneri significativi per gli operatori.
Collaborazione futura e richieste del settore
Per GSMA e Connect Europe, il Digital Omnibus rappresenta un primo passo e non un punto di arrivo. Le associazioni intendono lavorare con la Commissione per contribuire alla modernizzazione delle regole europee e alla definizione di un quadro normativo capace di sostenere la competitività e la sicurezza del continente. Nelle dichiarazioni ufficiali, Laszlo Toth, responsabile GSMA per l’Europa, ricorda che la semplificazione è una priorità indicata direttamente dalla Presidente von der Leyen e che restano ampi margini di intervento, in particolare sulla Direttiva ePrivacy. Alessandro Gropelli, direttore generale di Connect Europe, sottolinea che il settore telco europeo opera in uno dei contesti regolatori più densi al mondo e ribadisce la necessità di interventi incisivi per favorire innovazione e miglioramento dell’offerta per i clienti.





































Lascia un commento