Lo spoofing telefonico, la pratica di falsificare il numero del chiamante per truffare le vittime, rappresenta una minaccia crescente per l’economia globale. Secondo un nuovo rapporto di Europol, le frodi legate alla manipolazione dell’ID chiamante provocano perdite annuali stimate in 850 milioni di euro, con telefonate e SMS che costituiscono oltre il 60% dei casi di truffa segnalati.
Il fenomeno è reso possibile da tecnologie VoIP e app specializzate che consentono ai criminali di far apparire le proprie chiamate come provenienti da numeri affidabili — banche, enti pubblici o familiari — per indurre le vittime a fornire dati sensibili o autorizzare pagamenti. Europol denuncia una situazione “insostenibile”, in cui è facile commettere spoofing ma difficile indagare. I gruppi criminali operano su scala transnazionale, sfruttando la mancanza di uniformità normativa tra i Paesi europei e creando vere e proprie piattaforme di “spoofing-as-a-service” che permettono anche a truffatori inesperti di lanciare campagne di frode su larga scala.
Tra gli esempi citati, il caso della Finlandia, dove nel 2021 fino al 90% delle chiamate internazionali in entrata risultava fraudolento. Le autorità finlandesi hanno risposto con un sistema di blocco automatico delle chiamate non verificate, indicato da Europol come modello di intervento. Il rapporto individua le principali criticità: scarsa collaborazione con gli operatori telefonici, assenza di protocolli comuni per il tracciamento delle chiamate, lacune legislative e mancanza di risorse nelle forze dell’ordine.
Europol propone una strategia a tre livelli:
- armonizzare gli standard tecnici per la verifica delle chiamate;
- creare meccanismi europei di “traceback” per risalire all’origine delle frodi;
- rafforzare la cooperazione tra autorità, operatori e regolatori.
L’Agenzia sottolinea infine che, anche se il contrasto allo spoofing è prioritario, si devono affrontare anche fenomeni correlati come smishing, SIM fraud e uso illecito di numerazioni anonime, che continuano a evolversi parallelamente alle nuove misure di sicurezza.




































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