Le notizie tech del 22 dicembre: Google rinvia la transizione di Assistant a Gemini; blackout a San Francisco mette in difficoltà Waymo

L’ecosistema tecnologico chiude l’anno con una serie di segnali contrastanti. Da un lato le grandi piattaforme rallentano alcune transizioni chiave, come quella di Google verso Gemini, dall’altro emergono criticità operative e di sicurezza che coinvolgono intelligenza artificiale, semiconduttori, data center e piattaforme digitali. Sullo sfondo restano forti le tensioni regolatorie e geopolitiche, con un impatto diretto su cloud, chip e mercati finanziari.

Google e il rinvio di Gemini su Android

Google ha confermato che servirà più tempo per completare la sostituzione di Assistant con Gemini sulla maggior parte dei dispositivi Android. Il passaggio, inizialmente previsto entro la fine del 2025, richiede ulteriori interventi tecnici e di compatibilità, soprattutto sui dispositivi meno recenti. La decisione segnala un approccio più prudente sull’integrazione dell’AI a livello di sistema operativo.

Waymo ferma le corse durante il blackout di San Francisco

Durante un blackout cittadino a San Francisco, Waymo ha sospeso temporaneamente il servizio di ride-hailing. I veicoli si sono fermati in presenza di semafori spenti e incroci non gestiti, riaprendo il dibattito sui limiti dei sistemi di guida autonoma basati su regole e pesi fissi rispetto a modelli end-to-end più adattivi.

Estensioni browser e raccolta indebita di dati AI

La società di sicurezza Koi ha individuato estensioni per browser, con oltre otto milioni di installazioni complessive, che intercettavano conversazioni con chatbot AI come ChatGPT, Gemini e Claude. I dati, secondo l’analisi, venivano raccolti e rivenduti a fini di marketing, spesso anche quando la VPN associata non risultava attiva.

Visti USA e restrizioni ai viaggi

Google e Apple hanno consigliato ai dipendenti con visti H-1B e simili di evitare viaggi fuori dagli Stati Uniti. Le nuove procedure di screening sui social media stanno causando rallentamenti nei rinnovi e nei rientri, con possibili effetti sulla mobilità dei talenti tech.

Il RAISE Act e gli obblighi per le aziende AI

Negli Stati Uniti entra in vigore il RAISE Act, che impone alle aziende AI con oltre 500 milioni di dollari di fatturato la pubblicazione di protocolli di sicurezza e la notifica degli incidenti entro 72 ore. Le sanzioni possono arrivare fino a 3 milioni di dollari, rafforzando il quadro di responsabilità per i grandi operatori.

Micron e il rialzo dei prezzi della memoria

Micron prevede per il secondo trimestre fiscale una crescita dei ricavi superiore al doppio su base annua. Le stime indicano un aumento dei prezzi dei chip di memoria nel 2026, con ricadute dirette su smartphone, PC e data center.

Google introdurrà nuove commissioni per gli sviluppatori negli Stati Uniti quando un utente installa un’app seguendo un link esterno al Play Store entro 24 ore. Le tariffe previste sono di 2,85 dollari per le app e 3,65 dollari per i giochi, riaccendendo le critiche sul controllo della distribuzione.

OpenAI migliora la redditività

Fonti di settore indicano che OpenAI ha portato al 70% la quota di ricavi netti dopo i costi di inferenza per gli utenti paganti, in forte aumento rispetto al 2024. Il dato rafforza la sostenibilità economica dei modelli a pagamento.

SoftBank e la corsa ai capitali per OpenAI

SoftBank accelera la raccolta fondi per rispettare l’impegno da 22,5 miliardi di dollari verso OpenAI entro fine anno. La mossa avviene in un contesto di crescente competizione tra investitori sul fronte dell’AI generativa.

Datacenter e debito in crescita

Secondo S&P Global, nel 2025 gli accordi sui data center hanno raggiunto 61 miliardi di dollari a livello globale. L’emissione di debito ha quasi raddoppiato su base annua, con Meta tra i principali emittenti, a conferma della pressione finanziaria legata all’infrastruttura AI.

Streaming: l’ascesa dei piani con pubblicità

Morgan Stanley rileva che i piani con pubblicità rappresentano il 30% degli abbonati Netflix e il 50% di Disney+. Nel 2025, tutte le nuove sottoscrizioni nette negli Stati Uniti sono arrivate proprio da questa formula.

TSMC e la produzione negli Stati Uniti

TSMC prevede di trasferire le attrezzature produttive nel secondo impianto in Arizona nell’estate 2026. L’obiettivo è anticipare di diversi trimestri l’avvio della produzione avanzata sul suolo statunitense.

Shield AI e il settore difesa

La startup militare Shield AI, valutata 5,6 miliardi di dollari, punta a triplicare i ricavi entro il 2028 sotto la guida del nuovo CEO Gary Steele, beneficiando dell’aumento della spesa in tecnologie autonome.

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