Nel corso di un evento svoltosi in Cina, a Shenzhen, vivo ha alzato il sipario su vivo v1, nuovo imaging chip, un progetto autonomo dell’azienda cinese e che vedrà il suo ingresso sui prossimi smartphone la cui presentazione potrebbe avvenire in tempi brevi.
- Il lavoro di due anni
- La partnership con Zeiss e il laboratorio
- Le applicazioni concrete di utilizzo
- Performance
vivo V1, l’Imaging Chip, frutto di due anni di lavoro di più 300 persone
Si tratta di un chip a circuito integrato, personalizzato e dedito alle applicazioni di imaging e video. L’azienda spiega come la qualità ottica sia all’avanguardia e promette trattarsi di “una pietra miliare nella storia di vivo”. Secondo quanto comunicato dall’azienda, rappresenta il primo passo nella Ricerca e Sviluppo applicato alla progettazione autonomia di un chip. L’imaging Chip vivo V1 ottimizzerà gli scenari delle applicazioni smartphone, quali aspetto del visore e registrazione video.
Prima di giungere a questo risultato, sono serviti due anni in cui 300 persone del dipartimento R&D insieme ad esperti del laboratorio imaging di vivo. Per il futuro l’azienda adotterà un approccio verso una tecnologia innovativa di elaborazione delle immagini a livello di chip. Terrà in considerazione quattro asset, ovvero il sistema di immagini, il sistema operativo, design industriale e prestazioni. Secondo Hu Baishan, Executive Vice President & COO di vivo, l’azienda prenderà anche in considerazione lo sviluppo di chip con altri partner nel caso in cui si presentasse la necessità di sopperire ad una mancanza di offerta del mercato. O nel caso in cui sarà necessario sviluppare chip personalizzati, al fine di sostenere percorsi strategici aziendali a lungo termine.
La partnership con ZEISS e il laboratorio R&D
L’imaging è sempre stato una direttrice strategica a lungo termine dell’azienda cinese. Specie negli ultimi anni, gli investimenti in tal senso hanno portato a scoperte importanti per il settore. Ad esempio la tecnologia di stabilizzazione Gimbal e Selfie Spotlight. Da dicembre 2020 inoltre vivo e ZEISS hanno annunciato una partnership strategica a lungo termine nell’innovazione del mobile imaging. L’intento di entrambi è di anticipare e soddisfare le richieste dei consumatore più esigenti, e massimizzare gli sforzi della ricerca e sviluppo del vivo ZEISS Imaging Lab.
Un progetto ambizioso e davvero a lungo termine, per vivo. La sua idea è quella di essere protagonista nell’innovazione dell’imaging per le due prossime decadi. Intanto si attende giovedì 9 settembre per l’annuncio di vivo x70, per vedere le novità dell’azienda, sia a livello di smartphone, sia a livello di progresso tecnologico in ambito fotografico.
Le situazioni in cui chip V1 dovrebbe fare la differenza
Secondo quanto comunicato da vivo a novembre 2021, le performance del chip V1 saranno avvertibili specialmente negli scenari notturni o comunque con illuminazione scarsa. Sono state integrate funzionalità volte ad eccellere in tal senso, come la Real-Time Extreme Night Vision e la Super Night Video. La prima consente all’utente di visualizzare in tempo reale l’anteprima dello scatto finale, lasciando la possibilità di regolare manualmente l’esposizione al fine di evitare foto troppo luminose. La seconda invece consente una migliore nitidezza e una migliore luminosità dei video registrati di notte. Vi è anche, secondo quanto riferito dall’azienda, una tecnologia il cui compito è quello di ridurre il rumore digitale nell’immagine. L’IA inoltre preserverà ogni dettaglio dal rumore e separare i soggetti dal rumore stesso.
Le performance secondo vivo
Secondo l’azienda il nuovo componente combina tre fattori, ovvero capacità di calcolo, bassa latenza e bassi consumi energetici. Per vivo, si potranno così riscontrare le capacità di un computer desktop anche su mobile. La lavorazione ha permesso di ottimizzare l’architettura del chip e velocizzare i processi in scrittura e lettura. Si è raggiunto l’equivalente di 32 MB di memoria cache, direttamente nel chip. In tal modo V1 può elaborare complesse operazioni ad alte velocità, proprio come una CPU. Si potranno inoltre ottenere informazioni elaborate in parallelo, come una CPU o una DSP (Digital Signage Processor). Nonostante ciò, il chip è in grado di consumare il 50% di energia in meno, nel caso in cui venisse comparato ad un sistema che usa solamente il software. Ciò si traduce con un aumento di potenza di elaborazione, con la riduzione del carico di lavoro sullo stesso chip. Per l’utente, vivo promette dunque alta qualità per il materiale video e fotografico anche per tempi prolungati. Uno smartphone della casa cinese equipaggia già il chip: vivo X70.
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