In questi giorni l’UE si è mobilitata per avvisare piattaforme come Facebook, TikTok e X delle possibili considerevoli quantità di contenuti dannosi per gli utenti. In particolare il commissario europeo Thierry Breton, ha aperto un’indagine sulla piattaforma una volta nota come X. A dire la sua, sulla delicata questione che vede il sanguinoso conflitto tra Israele e Hamas e sull’etica dei contenuti condivisi sui social, anche Pavel Durov, fondatore di Telegram.
Durov, in un messaggio condiviso nel proprio canale, ha reso noto che ogni giorno moderatori e strumenti di Intelligenza Artificiale, in forza al team di Telegram, rimuovono milioni di account, altrimenti dannosi alla piattaforma pubblica. Ma cambia la situazione quando i conflitti entrano nel vivo. Il numero uno dell’app di messaggistica ha riferito che ad inizio settimana, Hamas ha utilizzato Telegram per avvisare i cittadini di Ashkelon di lasciare l’area prima degli attacchi missilistici. Il fondatore del social si è chiesto se chiudere il canale avrebbe salvato vite umane o se al contrario avrebbe messo in pericolo altre vite.
Pavel Durov menziona la tentazione di agire in base agli impulsi emotivi, tuttavia le situazioni complesse richiedono analisi approfondite. L’imprenditore si è tolto un sassolino dalla scarpa, riferendo che a differenza di altre app che ricevono promuovono attraverso l’algoritmo contenuti scioccanti a persone ignare, Telegram consente agli utenti di ricevere esclusivamente in modo significativo il contenuto a cui si sono iscritti. Ritiene dunque difficile che anche Telegram possa essere utilizzato come strumento per polarizzare la propaganda. Anzi, diventa una fonte unica di informazioni di prima mano per ricercatori, giornalisti e fact checker. Il messaggio si conclude con un messaggio eloquente: “Anche se sarebbe facile per noi distruggere questa fonte di informazioni, farlo rischia di esacerbare una situazione già terribile”.
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