Verso la fine di marzo Xiaomi ha presentato la nuova generazione della famiglia Mi composta da tre smartphone: Mi 10, Mi 10 Pro e Mi 10 Lite, tutti e tre 5G. Xiaomi ha da sempre abituato i propri clienti a prezzi ragionevoli, ma la nuova offerta ha visto più che raddoppiare il prezzo rispetto ai modelli precedenti, con costi prossimi ai 1.000 euro. Assoluta novità per la casa cinese, che per non scontentare i Mi Fan ha dovuto inventare il Mi 10 Lite, che si posiziona su una fascia più modesta. Oggetto della nostra prova è Xiaomi Mi 10, smartphone che condivide molte caratteristiche con la versione Pro.
Il design di Xiaomi Mi 10
A primo impatto il dispositivo conferisce una sensazione solida e compatta. Si tratta di uno smartphone molto scivoloso, per cui è necessario l’utilizzo di una cover, inoltre le fotocamere posteriori sono molto sporgenti e quando posato su di un piano il device è poco stabile. Il design è sobrio ed elegante, in pieno stile Xiaomi, ma il retro soffre in breve tempo della presenza di ditate, complice il design riflettente. Mi 10 è costituito da vetro nei due lati, mentre il frame è in alluminio. Non gode di alcuna certificazione IP, ma il design è idrorepellente. Le dimensioni sono di 162,58 x 74,80 x 8,96 mm per 208 grammi di peso; non proprio una piuma. Nonostante ciò non è impossibile l’utilizzo con una mano, anche grazie allo schermo curvo.
Lo schermo
A proposito di schermo, si tratta di un buon pannello Super AMOLED da 6,67 pollici con supporto HDR10+. La risoluzione è da 2.340 x 1.080 pixel, mentre il refresh rate è da 90 Hz. La qualità del display è palpabile, l’esperienza visiva è molto soddisfacente, anche se lo schermo è energivoro. Al di sotto del display è presente il sensore di impronte, fulmineo e preciso; in alto a sinistra è presente il foro in cui è contenuta la fotocamera anteriore, utile anche per lo sblocco con il volto, altrettanto istantanea. Va precisato che siamo riusciti a sbloccare il dispositivo sia utilizzando i guanti in lattice, sia a sbloccare il telefono con il viso nonostante indossassimo la mascherina; non è proprio un punto a favore in termini di sicurezza. Le ottime immagini riprodotte dallo schermo sono affiancate da un altrettanto ottimo e poderoso suono stereo. Nella parte inferiore il dispositivo presenta, partendo da sinistra, uno speaker, il microfono e lo slot in cui viene alloggiata una sola scheda Sim. Sul profilo destro è presente il bilanciere del volume e il tasto di accensione. Sul profilo superiore è presente il secondo speaker e poco sopra il display un’ottima capsula auricolare che, nonostante le ridotte dimensioni e la posizione, conferisce un ottimo ascolto durante la chiamata. Il profilo sinistro è invece liscio. Va precisato che quando tenuto in modalità landscape, le mani tendono a coprire entrambi gli speaker, soffocando quindi il suono e ciò è un grande peccato; sarebbe stato meglio posizionare diversamente i diffusori. Non è presente un Led di notifica, ma al ricevimento di un messaggio i bordi del display tendono ad illuminarsi, per segnalarne la presenza.
Caratteristiche Hardware di Xiaomi Mi 10
All’interno del dispositivo sono stati allocati 8 GB di Ram e 128 GB di storage, rispettivamente di tipo Lpddr5 e Ufsr 3.0. A bordo troviamo lo Snapdragon 865. Nonostante si tratti di uno smartphone corazzato e dalle alte prestazioni, abbiamo notato alcuni (sporadici) rallentamenti, specie in fase di configurazione. Inoltre sovente il retro del dispositivo si è surriscaldato anche quando l’utilizzo è stato tutto fuorché intensivo. Anche la batteria, nonostante fosse generosa, con i suoi 4.780 mAh, ha permesso un canonico utilizzo giornaliero; come già detto il display sfrutta una considerevole quantità di risorse, inoltre l’elevata qualità invoglia ad utilizzarlo per giochi e streaming; a proposito di streaming, va detto che al momento della prova Netflix non fosse ancora compatibile.
Reparto fotografico
Oltre alla connettività 5G e alle ottime performance dello schermo e dell’audio, va segnalata un’altra caratteristica chiave di Xiaomi Mi 10, ovvero il comparto fotografico. La fotocamera anteriore dello smartphone è di 20 Mpixel e produce selfie di buona qualità. Sul retro troviamo invece una quadrupla fotocamera, costituita da un sensore principale da 108 Mpixel con stabilizzatore ottico, affiancata da un sensore da 13 Mpixel con lenti grandangolari, un terzo sensore per le foto macro da 2 Mpixel e un quarto per la profondità di campo d 2 Mpixel. Quasi tutto il comparto fotografico ha soddisfatto durante i test.
La fotocamera da 108 Mpixel è veloce e reattiva e consente uno zoom fino a 2x. Le immagini sono estremamente dettagliate e lo stabilizzatore ottico svolge egregiamente il lavoro. Ci si può avventurare a scattare foto a soggetti relativamente piccoli (come fiori o altri dettagli) sfruttando questo sensore. Si otterrà un’immagine con il punto messo a fuoco estremamente dettagliato, mentre il resto della foto risulterà sfocato; la sfocatura è però artificiale e non conferisce allo scatto una piena naturalezza. La situazione migliora quando si scatta in modalità normale. Quando non è attiva la piena risoluzione, la fotocamera scatta a 25,2 Mpixel. Quando è attivata la modalità ritratto interviene l’effetto Bokeh, che funziona ottimamente e stacca molto bene il soggetto dallo sfondo; la profondità di campo è poi regolabile sia in fase di scatto, sia in un secondo momento.
Bene anche la fotocamera grandangolare, anche se i colori, diversamente dalle altre fotocamere, sono più saturi. Tutto il comparto fotografico funziona bene anche in interni o la sera; non si nota il rumore e non è necessaria la modalità “Notte” anche se, va detto, quando attivata questa funzione arricchisce le immagini con quantità di dettagli importanti laddove invece nella modalità normale si perdevano, specie nelle zone dell’immagine con maggior quantità di luce. Discorso a parte per la fotocamera macro da 2 Mpixel, di cui ci si chiede l’utilità per via delle modeste prestazioni, a voler usare un eufemismo. Le immagini prodotte non sono di alta qualità. Molto bene la registrazione dei video, più che buoni risultati si possono ottenere fino a 4K a 60 fps, ma volendo azzardare, ci si può spingere fino a 8K a 30 fps, facendo però i conti con la stabilizzazione ottica.
Prezzi e Conclusioni
Il Mi 10 nella configurazione di prova costa 799,99 euro, mentre a 100 euro in più è possibile acquistare la configurazione con 256 GB di storage. Forse ha più senso la versione con meno spazio di archiviazione, che per altro condivide buona parte delle prestazioni chiave con il fratello maggiore, ovvero Mi 10 Pro, che differisce per le performance delle fotocamere secondarie, il design opaco e una batteria lievemente meno prestante. Costi così alti per un dispositivo Xiaomi sono un po’ una novità, se consideriamo che all’uscita il Mi 9 costava quasi la metà. Bisogna però dire che le performance di questo Mi 10 sono pari a molti altri top di gamma presenti sul mercato che alle volte sfondano quota 1.000 euro. A parte qualche sbavatura le impressioni di questo smartphone non possono che essere positive e sebbene Xiaomi abbia abituato fin troppo bene i propri acquirenti con dispositivi dal prezzo appetibile, la famiglia Mi 10 si rivolge principalmente a chi è abituato a costi esclusivi e a chi non vuole rinunciare a nulla sul proprio dispositivo. Le alte performance in tutti i reparti giustificano quindi il prezzo altrimenti elevato e questo Mi 10 ambisce ad essere un “best buy” almeno per quanto riguarda la categoria in cui si proietta.
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