Asus Zenfone 7 Pro

Asus Zenfone 7 Pro: la recensione del telefono con Flip Camera

A partire da Zenfone 4, Asus è sempre stata molto attenta al reparto fotografico degli smartphone. Con una serie di ricercatezze a livello software della fotocamera della quarta generazione, fino ai più affinati interventi dell’Intelligenza Artificiale sul 5, la creatività di Asus si è sempre fatta sentire. Fino a giungere ad Asus Zenfone 7 Pro, che raccoglie l’eredità del precedente modello, una Flip Camera sempre più performante.

Asus Zenfone 7 Pro: design e costruzione

Asus Zenfone 7 Pro è uno smartphone, va detto, abbastanza ingombrante. Lo si evince sin da subito impugnandolo, ma appare solido, robusto e compatto. Per via del peso (siamo a ben 235 grammi) e dimensioni (165,1 x 77,3 x 9,6 mm) costringe sin da subito ad un’impugnatura solida; nonostante la costruzione posteriore in vetro, con protezione Corning Gorilla Glass 3, non sembra scivoloso più di molto. Tuttavia nella confezione si possono trovare ben due custodie, entrambe rigide e bumper, una trasparente e una nera e zigrinata, per un maggior grip. Inoltre, su quella nera, vi è anche una sorta di “sicura” per evitare aperture della fotocamera indesiderate. La cornice del device è invece in alluminio. Non è impossibile l’utilizzo con una mano, ma viene più naturale usarne due.

Asus Zenfone 7 Pro
La colorazione Aurora Black ha dei gradevoli riflessi.


Il design dello smartphone è relativamente semplice. Il colore del device in prova è l’Aurora Black; appare come un elegante nero, con riflessi tendenti ad un gradevole verde smeraldo, così come la scritta Asus. Come sulla gamma Rog Phone, Asus ama la sobrietà dei colori scuri, ma non rinuncia ad un tocco di colore che lo rende unico e lo differenzia dalla concorrenza. L’unica pecca è, trattandosi di vetro, la velocità con cui lo smartphone trattenga le ditate, inoltre non essendo opaco, i riflessi sono maggiori e potrebbero non piacere.

Lo smartphone presenta nel profilo destro il bilanciere del volume, mentre il tasto di accensione sottostante funziona anche come sensore di impronte digitali. Il tasto in sé non colpisce per stabilità, tende a ballare un pochino; il rilevamento, che avviene posando il polpastrello anche senza premere, è invece istantaneo. A proposito di riconoscimento, si può anche utilizzare la fotocamera della Flip Camera, altrettanto rapida per lo sblocco con il volto. A differenza di molti smartphone provati, quello di Asus non riconosce il volto con indosso la mascherina.

Asus Zenfone 7 Pro
Il tasto per il rilevamento dell’impronta è scattante, ma un po’ ballerino


Nella parte superiore troviamo una ridotta capsula auricolare dal buon audio e dal volume elevato. Nel profilo inferiore troviamo invece l’Usb Type C, un LED di notifica collocato in una posizione singolare (in alto non c’è spazio) e uno speaker. A proposito dello speaker, collabora con la capsula auricolare per proporre audio stereo. Il suono è poderoso, ma la qualità non soddisfa appieno. Ci sarebbe piaciuto un audio di qualità maggiore, anche se non stiamo parlando di Rog Phone. Purtroppo niente jack audio e nemmeno un adattatore, ed è un peccato. Nella parte sinistra troviamo lo slot in grado di ospitare contemporaneamente due Sim e una scheda di memoria, ed è un punto a favore.

Tutto schermo senza interruzioni grazie alla Flip Camera

L’azienda di Taiwan sembra preferire le soluzioni che consentano una visualizzazione del display senza interruzioni, quali notch e fori. Lo abbiamo visto sul Rog e lo vediamo anche sulla settima generazione di Zenfone. Sullo smartphone dedicato al gaming dell’azienda taiwanese, abbiamo trovato bordi e cornici più ampie, qui invece Asus Zenfone 7 Pro adotta la cosiddetta Flip Camera, della cui descrizione ci inoltreremo nella sezione dedicata alle fotocamere. Grazie a questa soluzione, il display equipaggiato dal device è privo di notch, come già detto; il pannello, dalla diagonale da 6,67 pollici, è un Super Amoled con refresh rate da 90 Hz, supporto HDR10+ e 700 nits. La protezione è Corning Gorilla Glass 6, la risoluzione è di 2.400 x 1.080 pixel.

Asus Zenfone 7 Pro
Asus Zenfone 7 Pro nella custodia nera bumper

La visualizzazione delle immagini è immersiva, a primo impatto la resa dei colori è fredda (chi scrive lo preferisce) tuttavia attraverso le impostazioni del display, vi sono molti parametri personalizzabili per un’esperienza visiva modellabile secondo il proprio gusto. La frequenza di aggiornamento è impostabile su Automatica, in modo da lasciar decidere al device quando impiegare un refresh rate adatto a seconda dell’utilizzo e risparmiare la batteria. La qualità dello schermo è comunque alta, ed è visionabile senza problemi anche sotto la luce diretta del sole.

Le performance di Asus Zenfone 7 Pro

C’è poco da dire sulle prestazioni dello smartphone. È corazzato con il SoC flagship di Qualcomm dello scorso anno, ovvero con il Qualcomm Snapdragon 865+, che lo rende anche un dispositivo in grado di connettersi in 5G. Abbinato ad 8 GB di Ram, mettere in difficoltà questo terminale è praticamente impossibile, anche se avesse un’interfaccia più elaborata. A bordo Android 10 con interfaccia ZenUI 7, che aggiunge pochissime personalizzazioni e non invasive, con un’esperienza d’uso simile ad Android Stock. Lo storage disponibile nell’unità in prova è di ben 256 GB, per altro espandibili via micro SD, ed è difficile chiedere di più. Le memorie sono di tipo UFS 3.1 e LPDDR5.

Autonomia duratura e personalizzazioni ad hoc

Zenfone 7 Pro si avvale di una batteria da 5.000 mAh con supporto alla ricarica rapida da 30 W. L’autonomia è duratura e il consumo in stand-by è davvero irrisorio. Arrivare a sera con un utilizzo normale, non sarà per niente un problema. Per chi fa un utilizzo davvero basilare del dispositivo, può inoltrarsi anche fino a metà della seconda giornata dalla prima carica. Nelle impostazioni della batteria è comunque presente una serie di ottimizzazioni per prolungare l’autonomia; di base è settata su “Bilanciata“, ma si può anche scegliere “Prestazioni elevate”. Nell’uso pratico, consigliamo di mantenere “Bilanciata”. Presenti anche interessanti opzioni per aumentare anche il ciclo di vita della batteria, sfruttando la ricarica lenta e pianificata, che consente di impostare l’orario di inizio e fine di ricarica e persino impostare a quale percentuale interrompere la carica. Un ottimo lavoro di Asus per preservare la batteria.

La Flip Camera provata sul campo

La principale caratteristica di Asus Zenfone 7 Pro, come già detto, è la Flip Camera ereditata dal precedente modello, ma con qualche miglioria nel meccanismo, ora più robusto e rapido nel movimento. Oltre ai miglioramenti è stato inserito anche un sensore dedicato per un controllo maggiore dell’angolazione della fotocamera. Scopo del sensore è quello di assicurare che la Flip Camera sia in posizione di sicurezza; è in grado di memorizzare tre posizioni di ribaltamento per un cambio di angolazione rapido, che può essere selezionato in fase di scatto.

Detto questo, il sistema ospita una tripla fotocamera; il sensore principale è un Sony IMX686 da 64 Mpixel, con stabilizzatore ottico. Per utilizzare tutti i megapixel a disposizione, bisognerà andare nelle impostazioni dell’app della fotocamera, scegliere la voce “Risoluzione fotocamera” e selezionare l’opzione 4:3 (64 MP). Non si potrà però zoomare e neanche passare da una fotocamera all’altra. Ad affiancare la fotocamera principale, troviamo un sensore da 8 Mpixel tele con zoom ottico 3x e anche qui lo stabilizzatore ottico; ci si può spingere fino a 12x in digitale, con una naturale e sensibile perdita di dettaglio. Infine un terzo sensore da 12 Mpixel grandangolare.

La resa delle immagini di Asus Zenfone 7 Pro

Il comparto fotografico in genere produce foto di elevata qualità in qualsiasi situazione, anche se la saturazione dei colori tende a variare a seconda della lente usata. Con la fotocamera tele la resa è meno incisiva e lievemente desaturata; con la lente principale troviamo un leggero carico, mentre con il grandangolo la saturazione è più intensa. In alcuni casi, con la modalità HDR automatica, abbiamo notato una esasperazione dei dettagli; è soggettivo, ma abbiamo preferito tenerla disattivata. I ritratti (attivando la modalità ritratto) all’aperto e in buone condizioni di luce sono ottimi. La sfocatura è precisa e il soggetto ben staccato dallo sfondo. Tuttavia si può modificare il valore prima o dopo lo scatto, ma in automatico l’effetto è più che buono.

Modalità panorama automatica, ahi ahi

La modalità panorama automatica, se da una parte è comoda perché non costringe l’utente a spostare manualmente la fotocamera, dall’altra per via del meccanismo della fotocamera che ruota, tende a creare un effetto innaturale. Particolarmente accentuato in esterni, o se il panorama offre colline o dislivelli.

Interni e notte

In interni e con la luce artificiale, quando si scattano ritratti, questi presentano come sempre un buon dettaglio, ma anche una discreta quantità di rumore elettronico. La grandangolare forse manca un po’ in nitidezza, ma non si comporta male, mentre invece la modalità standard si comporta bene, benino lo zoom 3x. Risultati migliori si ottengono con la fotocamera principale con i 64 Mpixel attivi. In genere il software interviene automaticamente verso sera e attiva la modalità Notte. Viene aumentato il dettaglio, forse alle volte un po’ esasperato, ma la qualità rimane buona.

L’unica vera situazione in cui non siamo rimasti soddisfatti, è quando si scattano foto al tramonto. Difficile ottenere colori verosimili alla realtà, anche con la modalità manuale. La modalità Notte non funziona invece con la fotocamera con zoom ottico 3x, che in situazioni di poca luce produce immagini con rumore elettronico e soffre nella messa a fuoco.

Video di ottima qualità a 4K e 60 fps

Tutte le fotocamere sono ovviamente utilizzabili come fotocamere anteriori grazie alla Flip Camera; sarà quindi possibile scattare selfie e registrare video ad alta qualità, utilizzando la comodità dello schermo per vedere quello che si sta registrando nel caso dei video. Il comparto fotografico, nei video, non ha molti rivali. I filmati registrati a 4K a 60 fps godono di un’ottima stabilizzazione. Ci si può spingere anche fino ad 8K ottenendo anche buoni risultati, ma i video a 4K a 60 fps, meritano un plauso. La qualità dei video è la vera discriminante di questo modello, utilizzabili grazie alla Flip Camera in modalità selfie. Una manna per i content creator.

Conclusioni

Sebbene all’uscita non si è trattato di un prezzo del tutto modesto, al netto delle caratteristiche tecniche offerte, risultava già all’epoca (settembre 2020) un dispositivo molto competitivo, anche in relazione alle prestazioni. A giudicare dalla scheda tecnica, Asus Zenfone 7 Pro è il telefono top di gamma più economico, o comunque tra i meno costosi al lancio. Ora è acquistabile scontato di 100 euro sullo store ufficiale di Asus, al prezzo di 699 euro. Un prezzo allettante per la proposta della casa taiwanese, e indirizzato a chi vuole godere di uno schermo privo di interruzioni, prestazioni al top e di una buona fotocamera. Non è un vero e proprio camera phone; in alcuni contesti, si poteva fare di più, ma niente di drammatico.

Asus Zenfone 7 o Asus Zenfone 7 Pro?

Non è certo privo di difetti, ma si tratta di un dispositivo concreto, affidabile e con una serie di strumenti utili ai content creator, in particolar modo lato video. Per la fascia in cui si posiziona e le caratteristiche offerte, è sicuramente valido. Prima di acquistarlo però, va tenuto conto che il fratello minore Asus Zenfone 7 viene venduto a 200 euro in meno costava 200 euro in meno con le stesse caratteristiche, eccezion fatta per lo Snapdragon 865 e configurazione di memoria da 8/128 GB. Vantava un rapporto qualità/prezzo migliore. EDIT: Al 31 gennaio 2021 sono venduti allo stesso prezzo; ovviamente in questo caso a risultare vincente è la versione PRO.

VOTO: 7,5/10

PRO
Schermo privo di interruzioni
Buone fotocamere
Autonomia duratura

CONTRO
Manca jack audio e adattatore
Audio non al top

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.