Pubblicità su Netflix

Pubblicità su Netflix, arriverà a fine 2022?

Tempi duri per il colosso di streaming. Poco meno di un mese fa Netflix ha registrato una diminuzione degli abbonati, per la prima volta in dieci anni. Sarebbero 200 mila gli iscritti in meno nel primo trimestre del 2022, anche se dalla sede minimizzano, perché bisogna anche contare l’uscita di scena della piattaforma dalla Russia, che da sola contava 700 mila utenti. Tuttavia al New York Times sono sicuri: entro la fine dell’anno arriverà la pubblicità su Netflix, ma solo sottoscrivendo un piano più economico, mentre continua la lotta agli account condivisi.

Pubblicità su Netflix, cause e motivi

Nonostante i 222 milioni di abbonati in tutto il mondo (5 milioni dei quali in Italia, secondo Reed Hastings), sembra ci sarà presto una rivoluzione sul servizio di streaming. Non serviva di certo l’indiscrezione del NYT perché la voce della pubblicità su Netflix fosse già trapelata da tempo. I motivi sono molto semplici. Serve un abbonamento più economico, che per essere sostenuto, necessita della pubblicità. Tutto rientra inoltre nella “lotta” della piattaforma agli account condivisi. Si parla già da diverso tempo di un probabile aumento del prezzo degli account condivisi tra più persone che non risiedono nella stessa città. In passato, abbiamo già visto “un attacco” da parte del servizio di streaming in tal senso. Pochi mesi fa infatti, gli account che contavano condivisioni con più utenti in diversi luoghi, avevano ricevuto un avviso: “Questo account è usato in più nuclei domestici“. Per continuare ad usare il servizio, bisognava verificare tramite e-mail o SMS (oppure posticiparne la verifica) di essere titolari dell’account.

La lotta agli account condivisi è in auge già da tempo…

La pubblicità su Netflix diventa quindi uno stratagemma portato sul tavolo da Reed Hastings dopo anni passati a condannare questa pratica. Un abbonamento più economico, pur contando la pubblicità, potrebbe scoraggiare gli utenti dalla necessità di condividere il piano con altre persone, per spendere meno. In tal modo potrebbe essere un incentivo a recuperare gli iscritti persi dall’uscita del colosso dalla Russia, sia per disincentivare alla condivisione degli account. Quando il mese scorso la piattaforma ha affermato di aver perso iscritti, il prezzo delle azioni di Netflix è diminuito sensibilmente. Sarebbero 70 miliardi di dollari di capitalizzazione bruciati dall’azienda in seguito all’annuncio del calo degli iscritti.

Sulla scia di Hulu e HBO

Altre piattaforme di streaming utilizzano questo piano economico. Ad esempio XBO Max offre un servizio senza pubblicità di 15 dollari al mese, oppure 10 dollari al mese con pubblicità. Nella nota ai dipendenti citata dal New York Times, per avvisarli del cambio di rotta futuro, è stato riferito che con questa soluzione, brand come Hulu e HBO Max riescono comunque a mantenere forte il proprio marchio.

In futuro un piano più oneroso e uno più economico?

Se da un lato dunque si pensa alla pubblicità su Netflix per un piano più economico, l’ossessione della piattaforma di streaming per gli account condivisi, non si placa. Il mese scorso era stato annunciato dal servizio che avrebbe iniziato ad alzare i prezzi agli abbonati che condividono un solo account. Greg Peters, Chief Operating Officer di Netflix, avrebbe detto, come riporta il NYT: “Quindi se hai una sorella, diciamo, che vive in una città diversa, vuoi condividere Netflix con lei, è fantastico. Non stiamo cercando di interrompere quella condivisione, ma ti chiederemo di pagare un po’ di più per poter condividere con lei“.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.