Musei chiusi per più di un anno, musei che diffidano Pornhub (è successo davvero, gli Uffizi di Firenze hanno fatto sguinzagliato gli avvocati contro la piattaforma di intrattenimento per adulti), musei che finalmente riaprono post-pandemia e… un nuovo museo che ruba la scena a tutti gli altri già nel giorno dell’inaugurazione. A Hong Kong, infatti, è appena nato, 16 luglio 2021, il primo Meme Museum del mondo. Ne sentivamo davvero il bisogno? Se state già aggrottando il sopracciglio sinistro, vi consigliamo di procedere nella lettura. Come to the meme side, we got the “lol”.
Prima di tutto, cerchiamo di capire da dove sia nata questa bizzarra idea. Il progetto ha visto la luce grazie a una collaborazione tra lo spazio espositivo K11 Art Mall (quasi 3000 mq!) nato nel 2009 e 9GAG, il notissimo sito che dal 2008 condivide meme e boutade virali, anche caricate dagli utenti, che è ormai un colosso dell’intrattenimento online con i suoi 57 milioni di follower su Instagram. Entrambi con sede a Hong Kong, i due hanno deciso di unire le forze per creare qualcosa di unico: un’esposizione di oltre 100 meme suddivisi in sette vastissime aree tematiche (con nomi che rimandano subito al lol come “Doge”, “Troll Face”, “Disaster Girl” e così via). Perché, però, andare a visitarli in un museo quando si possono agevolmente scrollare dal divano di casa tramite smartphone?
Semplice! Al Meme Museum di Hong Kong (ce ne rendiamo conto, non proprio dietro l’angolo) i meme più amati e virali si mostrano al pubblico in vesti completamente inedite: oltre al fatto che si tratta di una mostra al 100 % interattiva, i suoi protagonisti vi si possono ammirare in forma di immagini 3D, video e perfino fragranze (ok, questa non ce l’aspettavamo). Come imperdibile attrazione, si conta anche “In the Meme Time”, una retrospettiva che permette ai visitatori di fare due passi nella storia, cronologica, dei meme. Per i più piccoli, ma anche per i bambini di tutte le età, è previsto un art lab con corsi di ricamo per imparare a cucire meme su ogni superficie in tessuto. Non ci credete? Date un occhio qui. Non è una trollata.
I fan più irriducibili saranno sicuramente deliziati dal photo-corner, messo a disposizione da Sapio, per potersi immortalare dentro al proprio meme preferito ma c’è anche un tattoo shop, pardon la “Memeingful Tattoo Station”, dove viene data l’impareggiabile chance di farsi imprimere sulla pelle il meme virale che più amate (per fortuna, non si tratta di un disegno permanente ma di certo è destinato a durare più di una storia Instagram quindi occhio). Restando in tema di stramberie, la mostra è stata anche l’occasione per presentare “In Meme We Love” il primo NFT artwork (una chicca per gli appassionati di blockchain): in pratica un collage che contiene più di un centinaio di meme, tra i più virali di sempre. L’opera definita “la madre di tutti i meme” è, ad oggi, un unicum nel suo genere ed è stata messa all’asta sulla piattaforma Foundation il giorno dell’inaugurazione. Se foste interessati a partecipare, abbiamo una brutta notizia per voi: il capolavoro risulta già venduto per la modica cifra di 9 ETH che equivalgono a 16.179 dollari. Ben spesi, eh, considerando che si sta parlando di 4000 x 3763 pixel di viral magnificenza.
Se un meme (forse) è per sempre, il Meme Museum no: la mostra ha aperto i battenti lo scorso 16 luglio e chiuderà bottega il 5 settembre. Poco tempo per potersi immergere in questa avventura, è vero, ma in compenso l’ingresso è completamente gratuito. O tempora, o memes!O tempora, o memes! A Hong Kong apre il primo Meme Museum del mondo
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