Nokia fuori dal segmento premium, la conferma di HMD Global

Non che servisse un esperto di mercato, in fondo bastava guardare un po’ le presentazioni degli ultimi anni di Nokia. Ad ogni modo a fugare ogni dubbio ci ha pensato Adam Ferguson, Global Head of Product Marketing di HMD Global. Ferguson sulle pagine di Android Authority ha dichiarato che non avrebbe senso per l’azienda compiere sforzi per un telefono del costo di 800 euro.

E come dargli torto d’altronde. La stessa azienda, da Barcellona, ha affermato che è grazie alla fascia entry level se l’aumento del fatturato è aumentato del 41% dal 2020 al 2021 e se nel 2021 si è raggiunto il primo anno di profittabilità. Una strada lunga e non proprio scorrevole, basti pensare che il brand Nokia è tornato in auge grazie ad HMD Global nel 2016. Un cambio di passo si è avvisato lo scorso anno, quando la serie numerica è stata sostituita da una serie di linee con le lettere, tra cui la X, la C e la G, il cui ultimo modello, il G21, è stato da noi recensito qui.

In azzurro le spedizioni totali, in arancione le spedizioni dei feature phone e in grigio gli smartphone dal Q3 2017 al Q4 2021.

Ma non solo smartphone entry level (o fascia media), HMD Global ha anche lanciato il suo primo tablet e il suo primo notebook. Senza dimenticare poi il programma revival che vede i feature phone di tanto in tanto ritagliarsi uno spazio nel panorama della telefonia. Un modo per diversificare la propria offerta e concentrarsi su mercati in crescita per via della pandemia, come appunto quello dei tablet e dei portatili. Una mossa utile ad aumentare il brand awareness di Nokia, che soffre (come tutti i produttori) la sfrontatezza dei prodotti cinesi, spesso proposti a prezzi abbordabili senza tralasciare la qualità. E per non fare la fine di LG. O BlackBerry.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.