ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha sviluppato una tecnologia che utilizza l’intelligenza artificiale per individuare le nocciole guaste prima che entrino nella catena di produzione industriale. Questo sistema innovativo potrebbe rappresentare una svolta per il settore agroalimentare italiano, particolarmente per la filiera delle nocciole, che vede la partecipazione di imprese di varie dimensioni, dalla piccola azienda agricola alle grandi multinazionali.
Il sistema sviluppato dall’ENEA utilizza una sorgente Terahertz (THz) a stato solido e un rivelatore per misurare il contenuto di acqua nelle nocciole, un parametro qualitativo fondamentale per la conservazione del prodotto. Grazie all’implementazione di una rete neurale, il sistema è in grado di analizzare un gran numero di campioni con elevata precisione. Fino ad ora, la selezione delle nocciole poteva essere automatizzata solo per i frutti sgusciati. In caso contrario, l’unico metodo disponibile era l’analisi visuale non automatizzata. “Il settore richiede metodi sempre più efficienti per identificare i frutti avariati“, afferma Manuel Greco, dottorando in una collaborazione tra ENEA e Università di Roma Tre.
Applicazioni Versatili
Oltre a identificare i frutti guasti, la tecnologia può anche monitorare l’intero ciclo di crescita del frutto, fornendo informazioni preziose per la sua conservazione ottimale dopo la raccolta. Questo sistema rappresenta quindi un passo avanti significativo nella modernizzazione delle tecniche di produzione e conservazione nel settore agroalimentare. Già utilizzato in applicazioni come il campo nucleare e la conservazione dei beni culturali, il sistema Terahertz si dimostra estremamente versatile. “Misurando la trasparenza alla radiazione THz di una serie di nocciole, è stato possibile verificare che quelle avariate risultavano molto più trasparenti rispetto a quelle sane“, spiega Emilio Giovenale, ricercatore ENEA.
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