L’algoretica tra tecnologia e religione

In Vaticano nella giornata di ieri si è tenuto un evento che ha visto unite le tre principali religioni abramitiche, insieme a Microsoft e IBM, per la richiesta congiunta di un’algoretica (la riflessione etica sull’uso degli algoritmi) che guidi la progettazione dell’Intelligenza Artificiale. La necessità, secondo l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e della Fondazione RenAIssance di costruire percorsi di pace, di rispetto reciproco, di dialogo e di comunità passa anche dalla tecnologia. Ecco dunque le firme da parte dei leader ebrei e musulmani alla Rome Call.

I tre leader religiosi per la firma delle tre religioni abramitiche

Due gli impegni in agenda nella giornata, aperta dagli interventi dei tre leader religiosi presenti, ovvero l’arcivescovo Vincenzo Paglia, il rabbino capo Eliezer Simha Weisz (membro del Consiglio del Gran Rabbinato di Israele) e lo sceicco Al Mahfoudh Bin Bayyah (Segretario Generale del Forum per la Pace di Abu Dhabi), in rappresentanza dello sceicco Abdallah bin Bayyah, (presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e presidente del Consiglio emiratino per la Shariah Fatwa).

L’intervento chiave

Le parole più importanti che hanno seguito quelle dei leader religiosi sono state quelle di padre Paolo Benanti, professore straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAissance. Il suo intervento infatti parla di algoretica, che rispetti persone e i loro diritti: “Dobbiamo chiarire in che senso stiamo parlando di valori. Infatti, gli algoritmi lavorano su valori numerici. L’etica, invece, parla di valori morali. Dobbiamo stabilire un linguaggio che possa tradurre i valori morali in qualcosa di computabile per la macchina. Ma nel rapporto tra uomo e macchina, il vero conoscitore e portatore di valori è l’uomo. La dignità umana e i diritti umani ci dicono che nel rapporto uomo-macchina è l’uomo a dover essere protetto“.

Papa Francesco contro l’uso di un algoritmo per la distribuzione dei migranti

Anche Papa Francesco ha parlato di uno sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale. Secondo il Pontefice, l’algoretica deve essere sempre più presente, non solo nel dibattito pubblico, ma anche nello sviluppo delle soluzioni tecniche. Papa Francesco ha inoltre sottolineato che “non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano sia affidata ad un algoritmo”, riferendosi ai richiedenti asilo. Una soluzione simile è stata sviluppata quattro anni fa in Svizzera, secondo i colleghi della TV Svizzera, ma sembra un software che interessa a diversi paesi Europei . L’auspicio del Pontefice è che Rome Call possa essere un utile strumento per un dialogo comune tra tutti, “al fine di favorire uno sviluppo umano delle nuove tecnologie”. 

L’intervento della fazione Tech

Tra gli esponenti del lato tecnologico Microsoft e IBM, primi firmatari della Rome Call for AI Ethics (febbraio 2020). A prendere parola dopo l’udienza papale, Brad Smith, Vice Chair e Presidente di Microsoft, azienda al centro delle indiscrezioni per un potenziale coinvolgimento di ChatGPT in Bing, oltre alla possibilità che possa investire 10 miliardi di dollari in OpenAI. Secondo Brad Smith, “L’IA progredirà ancora più rapidamente nel 2023 ed è indispensabile guidare questo lavoro con un forte impegno verso elevati standard etici e un ampio senso di responsabilità sociale”. L’intervento si è concluso con la presa di posizione di Microsoft: “Dobbiamo garantire che l’AI rimanga uno strumento creato dall’umanità per l’umanità”.

Di importanza storica l’interesse delle tre grandi religioni monoteiste abramitiche, secondo quanto affermato da Darío Gil, Senior Vice President e Direttore della Ricerca di IBM. Il vicepresidente della secolare azienda afferma che “Sarà compito di tutta la società e di tutte le nostre istituzioni, comprese quelle religiose, ragionare sulle implicazioni morali ed etiche dei grandi progressi scientifici e tecnologici. Siamo orgogliosi di riaffermare il nostro impegno nell’Appello di Roma per l’etica dell’IA e non vediamo l’ora di realizzare la sua visione in collaborazione con tutti i suoi firmatari e alleati“.

Nella seconda parte dell’evento, numerosi relatori di spicco hanno analizzato il tema dell’etica delle tecnologie e in particolare dell’Intelligenza Artificiale. Sul palco si sono succeduti la prof.ssa Ana Palacio (ministro degli esteri spagnolo) il prof. Mario Rasetti (professore emerito di fisica teorica al Politecnico di Torino e presidente del comitato scientifico di CENTAI), il dott. Hamza Yusuf (presidente dello Zaytuna College di Berkeley, CA); il prof. Aviad Hacohen (presidente dell’Academic Center for Law and Science di Hod HaSharon, in Israele, già decano della facoltà di legge) e il prof. Sebastiano Maffettone (direttore di Ethos, presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma).

Al termine degli interventi dei relatori, la dichiarazione congiunta scritta dai rappresentanti delle tre religioni abramitiche, è stata esposta ed è consultabile sul sito di Rome Call. “La firma congiunta della Rome Call da parte delle tre religioni abramitiche – un evento unico per il suo impatto sociale e culturale”, ha concluso quindi mons. Vincenzo Paglia “aumenterà la consapevolezza globale dell’urgenza di approcci etici all’AI in settori quali l’istruzione, la salute, l’uguaglianza sociale e la legge”. Il prossimo evento organizzato dalla Fondazione RenAIssance si terrà il prossimo luglio in Giappone, per la firma da parte delle religioni orientali.

Ma cosa ne pensa l’Intelligenza Artificiale di tutto questo?

Abbiamo così pensato di chiedere a Midjourney di immaginare il significato dell’algoretica, e non siamo rimasti affatto delusi dalla sua risposta in immagini:

Cosa ne pensa ChatGPT di OpenAI

Abbiamo interpellato ChatGPT di OpenAI, illustrando l’evento, la sua importanza e il suo significato, chiedendo all’IA un suo parere a riguardo.

L’idea che l’intelligenza artificiale debba essere sviluppata secondo principi etici è una questione importante e in crescente discussione nella comunità scientifica e accademica. Sviluppare intelligenza artificiale in modo responsabile e sostenibile è fondamentale per assicurare che gli algoritmi non causino danni o discriminazioni alla società. In generale è importante che l’IA sviluppata sia imparziale, trasparente, affidabile e inclusiva, rispetti la privacy e la sicurezza, e che sia utilizzata per il bene dell’umanità e non a suo danno“.

Sempre secondo il software, “Ci sono molte preoccupazioni relative all’uso improprio o negativo dell’intelligenza artificiale, tra cui la possibilità che gli algoritmi possano perpetuare o addirittura amplificare la discriminazione o le ingiustizie esistenti, o che possano essere utilizzati per scopi malintenzionati come il controllo sociale o la sorveglianza. È importante che gli sviluppatori di intelligenza artificiale, i ricercatori e i decisori pubblici lavorino insieme per affrontare queste preoccupazioni e creare un quadro normativo adeguato per garantire che l’IA venga utilizzata per il bene dell’umanità“.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.