In passato abbiamo già parlato di Fairphone, in particolare per l’ultimo modello abilitato al 5G e abbiamo avuto modo di intervistare l’azienda circa la sua mission. La realtà olandese è da sempre impegnata affinché il mercato sia più sensibile ad una condotta sostenibile, difatti tutti i suoi telefoni vengono definiti “etici”, per l’ambiente e per lavoratori e sviluppatori. Non solo: notizia recente è la lettera che Fairphone ha inoltrato all’UE e firmata da altre 60 aziende e ONG affinché venga garantito il reddito e il salario di sussistenza come diritti umani.
Nella lettera viene indicato che il 23 febbraio 2022 la Commissione Europea ha adottato una proposta di Direttiva sulle imprese Due Diligence sulla sostenibilità. La direttiva ha come obiettivo la promozione della sostenibilità e la responsabilità del comportamento aziendale, oltre ad ancorare i diritti umani e le considerazioni ambientali come operazioni delle società. In questo modo le imprese per rispettare il nuovo regolamento, dovranno affrontare gli impatti negativi delle loro azioni, anche nelle loro catene all’interno e all’esterno dell’Europa.
Nella Direttiva viene esplicitamente menzionato il salario di sussistenza come diritto umano. Secondo quanto riferito nella missiva, il progetto di direttiva stabilisce che le aziende devono garantire che “un salario dignitoso adeguato” venga assicurato anche nelle catene di approvvigionamento. I firmatari della lettera non solo rendono noto di accogliere favorevolmente il salario di sussistenza, ma richiedono che venga incluso anche il reddito di sussistenza. Entrambi vengono considerati dalle aziende (tra cui ALDI, L’oreal, Nestlé e Trust) come fondamentali per combattere povertà e disuguaglianza. Nella lettera viene inoltre ricordato che salario e reddito di sussistenza sono al centro del lavoro dignitoso e delle pratiche di acquisto eque e integrati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (articoli 23 e 25) e ICESCR (art 7 e 11).
L’idea del salario di sussistenza viene applicato nel contesto dei lavoratori in fabbriche, fattorie, etc, mentre il reddito di sussistenza e discusso nel contesto di qualsiasi percettori di reddito, come ad esempio gli agricoltori autonomi. Secondo la Global Living Wage Coalition definisce un salario dignitoso come “la remunerazione ricevuta per settimana lavorativa standard da un lavoratore in un luogo particolare sufficiente per permettere a lavoratore e famiglia un tenore di vita dignitoso, che includa cibo, acqua, alloggio, istruzione, assistenza sanitaria, trasporti, abbigliamento e altri bisogni essenziali. Secondo l’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) però 630 milioni di lavoratori, globalmente quasi 1 su 5, guadagnano troppo poco per allontanarsi dalla soglia di povertà moderata, da cui è difficoltoso allontanarsi.
Nella lettera indirizzata all’UE le aziende riferiscono che salario e reddito di sussistenza possono spezzare il ciclo di povertà, costruire economie locali sane e incoraggiare l’uguaglianza nelle società. Viene inoltre richiesto che non si scenda a compromessi nelle definizioni di salario e reddito di sussistenza e che non venga seguito la Legge tedesca sulla Due Diligence (Lieferkettengesetz) che ha definito il salario di sussistenza come un salario minimo legale, che non vengono ritenuti dai firmatari come salari di sussistenza.
Con questa richiesta, secondo Fairphone e le aziende che hanno aderito all’iniziativa con il proprio brand, nel caso in cui l’UE promuovesse salari e redditi di sussistenza la direttiva sulla Due Diligence sulla sostenibilità aziendale avrebbe il potenziale per diventare un punto di riferimento che rafforzi le prestazioni e la redditività delle imprese, combattendo povertà e disuguaglianza.
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