Durante la settimana scorsa, OPPO ha comunicato di aver aderito al consorzio Eco Rating, presentato verso la fine di maggio. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra cinque operatori mobile europei: Deutsche Telekom, Orange, Telefònica, Telia Company e Vodafone. L’intento è quello di rendere note al consumatore informazioni attendibili sull’impatto ambientale, dalla produzione, dell’uso, del trasporto e dello smaltimento degli smartphone. (A proposito di impatto ambientale dei dispositivi elettronici, potrebbe interessarti questo articolo). Qui invece abbiamo raccolto alcuni dei dispositivi più sostenibili secondo le stime del consorzio.
Gli aspetti fondamentali dell’etichetta Eco Rating
Non è la prima volta per OPPO un impegno che risulta sensibile all’ambiente, che inoltre ha fornito un contributo attivo. L’azienda cinese ha infatti offerto ad Eco Rating lo sviluppo di una metodologia di valutazione basata su 19 criteri. Un’analisi approfondita, volta ad assegnare ad ogni smartphone un punteggio, su un massimo di 100, che illustra l’impatto ambientale del dispositivo durante il suo intero ciclo di vita. L’etichetta di Eco Rating si concentra su cinque aspetti fondamentali:
- Durata
- Riparabilità
- Riciclabilità
- Efficienza climatica
- Efficienza delle risorse
La durata viene valutata sulla base della garanzia offerta sul device e rispettivi componenti, la durata della batteria e la robustezza. La riparabilità dipende invece dalla facilità con cui può essere riparato il dispositivo (massimo punteggio in caso di modularità dei componenti) e dalla durata nel tempo degli aggiornamenti software. La riciclabilità valuta la possibilità di smontare e recuperare i componenti del dispositivo, le istruzioni fornite per farlo e la possibilità di riciclare i materiali. L’efficienza climatica indica la quantità di gas serra emessi durante l’intero ciclo di vita del dispositivo. Maggiore è il valore, migliore è il contributo alla situazione climatica. L’efficienza delle risorse valuta infine la quantità di materie prime necessarie per la produzione dei componenti elettronici. Minori quantità di materiali utilizzati determinano un punteggio più alto.
Le cinque fasi del ciclo di vita di uno smartphone
Secondo quanto riporta il sito di Vodafone inoltre, il ciclo di vita di uno smartphone si può suddividere in cinque fasi:
- Materie prime
- Produzione
- Trasporto
- Utilizzo e ricambi
- Fine vita
La prima fase riguarda l’estrazione di risorse, per esempio nelle miniere. Da qui si ricava l’oro per i connettori, il litio delle batterie, i minerali per la scocca, i silicio dei circuiti e le terre rare dello schermo. Il punteggio Eco Rating premia chi utilizza materiali riciclati e meno risorse rare. La fase di produzione è il momento in cui i componenti del dispositivo vengono prodotti e assemblati. In questa fase vengono inclusi la scatola e gli accessori. Da qui, Eco Rating, valuta l’impatto di questa fase sulle emissioni di CO2, il consumo energetico e altre categorie di impatto ambientale.
Terminato l’assemblaggio del telefono, si passa alla fase del trasporto. Il device viene spedito dal luogo di produzione a quello in cui verrà venduto. Saranno prese in considerazione la distanza e la modalità di trasporto (nave o aereo), e tutte le sue implicazioni (come le emissioni di CO2). La fase di utilizzo e ricambi può durare anni. Quello che viene valutato sono le caratteristiche del dispositivo positive per l’ambiente. Ad esempio la durabilità, la possibilità di aggiornarlo, ripararlo e il rispettivo consumo di energia. Ad aver aderito al progetto, oltre a OPPO, ci sono anche ZTE, Huawei, Xiaomi, TCL, Samsung, OnePlus, Motorola, Nokia, Cat, doro e MobiWire.
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