Cosa fare se ti rubano lo smartphone?

7 cose da fare se ti rubano lo smartphone

I dispositivi elettronici tra cui telefoni e tablet sono sempre oggetti gustosi per i ladri. In particolar modo in questi ultimi anni, quando i device hanno raggiunto un valore sempre più elevato, con prezzi di lancio spesso superiore ai 1.000 euro. Secondo smartphonerubato.it, dei dispositivi elettronici più rubati firmati Apple (e denunciati presso la piattaforma), il 32% è un iPhone 13 Pro Max. Maglia nera per la Lombardia e in particolare Milano, con un totale del 16% dei furti avvenuti. In passato abbiamo pubblicato una guida con una serie di accortezze per diminuire le possibilità di essere derubati del telefono, ma come si suol dire, tra il dire e il fare… Cosa fare se ti rubano lo smartphone, quindi?

L’elenco delle cose da fare

Non c’è un ordine giusto o sbagliato. In quei momenti è difficile essere lucidi, ma prima agisci, minori saranno i danni. Se hai impostato dei metodi di sblocco biometrici hai qualche minuto in più per agire tempestivamente. Se ti rubano il telefono è cruciale bloccare SIM e IMEI, cancellare i dati, cambiare password e avvisare amici e parenti.

  • Trova un dispositivo per bloccare quello rubato o cancellare i dati
  • Chiama il tuo operatore per bloccare IMEI e SIM
  • Rimuovi carte di pagamento
  • Cambia le password
  • Sporgi denuncia
  • Avvisa amici e parenti del furto
  • Monitora account bancari e profili di pagamento

Cosa fare se ti rubano lo smartphone

Che tu te ne accorga tempo dopo o subito, una delle cose da fare in primis se ti rubano lo smartphone è bloccare il dispositivo. La funzione Trova il mio dispositivo (Dov’è di Apple o Trova il tuo telefono di Google) consente di bloccare il device a distanza o cancellare i dati. Andrà inoltre informato il proprio operatore telefonico. In questo modo si potrà bloccare la SIM e il numero IMEI. In questo modo il ladro non potrà utilizzare il telefono in modo improprio o utilizzare il tuo credito, etc. Bloccare la SIM è molto importante, perché anche se utilizzi l’autenticazione a due fattori da app come Google Authenticator, spesso si ricevono per SMS codici di accesso a servizi di pagamento come PayPal e simili e se il telefono con la propria SIM è in possesso del ladro, potrebbe essere un problema. Anche recuperare il proprio account WhatsApp potrebbe essere un problema, perché il codice sarà inviato al telefono sottratto con la SIM.

Inutile dire che dovrai e potrai sporgere denuncia. Alle forze dell’ordine dovrai fornire il numero IMEI e le informazioni utili che potrebbero chiederti gli agenti. La denuncia potrebbe essere necessaria per richiedere il blocco del telefono ed eseguire eventuali indagini. Inoltre una copia potrebbe essere utile in caso avessi sottoscritto una polizza assicurativa che copra anche il furto. La sicurezza inoltre non è mai troppa. Potrebbe essere consigliabile modificare appena possibile le password di tutti gli account sensibili. E-mail, social network, servizi di pagamento e app della banca. Ricordati di disconnettere il dispositivo da tutte le piattaforme su cui sono memorizzati i tuoi dati più importanti, per evitare che malintenzionati possano accedervi. Inoltre tieni monitorati i tuoi account bancari, i profili per i pagamenti digitali e consulta eventuali transazioni non autorizzate. Nel caso le aveste associate, sarà opportuno rimuovere le carte di credito al dispositivo rubato. Con i pagamenti digitali attraverso NFC, spesso si usa lo smartphone per pagare e dunque anche le carte ora non sono al sicuro. Mettetevi in contatto con i rispettivi servizi e rimuovete le carte dalle piattaforme come Trova il tuo telefono o Dov’è.

Avvisa parenti e amici

Una volta che hai agito per scongiurare un maggior danno, è bene informare amici e famiglia del furto. In questo modo potranno essere avvisati sulla possibilità che ricevano chiamate o messaggi fraudolenti dal tuo numero di telefono.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.