Cosa fanno gli Italiani online? La ricerca Deloitte

Una ricerca Deloitte svela cosa fanno gli Italiani online. E rivela come i nostri connazionali passano sempre più tempo sui social media e guardare video su piattaforme in streaming. Ma non solo, anche audiolibri, radio o podcast. Lo studio Digital Consumer Trends Survey 2022, fa parte di un progetto promosso dal Deloitte Global TMT Research Center, che ha coinvolto per questa edizione 22 Paesi, per un totale complessivo di più di 38 mila consumatori. Per l’Italia,lo studio si basa su 2.000 interviste a individui tra i 18 e i 75 anni condotto a Luglio 2022. Ecco quanto emerge dalla ricerca di Deloitte.

Ecco cosa fanno gli italiani online:

  • Il 73% degli adulti utilizza app di messaggistica o social network
  • Il 79% guarda contenuti video, che siano short, live streaming, film o serie TV
  • Il 38% ascolta quotidianamente musica, radio, audiolibri o podcast
  • 1 italiano su 2 legge news in digitale
  • 1 italiano su 3 gioca ai videogames
  • 1 italiano su 4 utilizza mappe per la navigazione
  • 7 italiani su 10 sono abbonati alle piattaforme streaming
  • 1 adulto su 2 gioca regolarmente con lo smartphone
  • 1 su 3 gioca anche su altri device, come console e PC
  • il 7% utilizza regolarmente visori VR
  • L’8% possiede un visore VR (10% uomini, 6% donne) nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni
  • Il 28% dichiara uno scarso interesse nei visori VR
  • Il 6% dichiara di aver sentito parlare del metaverso, ma saperne poco
  • Il 36% ha dichiarato di conoscere il metaverso, ma avere poche informazioni a riguardo
  • Il 36% ha dichiarato di non sapere nulla a proposito del metaverso
  • Il 9% predilige le videochiamate agli incontri di persona
  • 1 adulto su 3 non conosce gli NFT
  • Il 4% dichiara di possedere criptovalute
  • 1 italiano su 2 ritiene improbabile che acquisti criptovalute nei prossimi 12 mesi
Il 36% ha dichiarato di non aver mai sentito parlare del metaverso.

Preoccupazioni e conseguenze

  • Il 45% degli italiani vorrebbe passare meno tempo sui device
  • 1 italiano su 2 utilizza lo smartphone appena sveglio
  • Il 41% dice di stare sveglio più a lungo per colpa dei device
  • Il 55% ammette di aver evitato di usare alcune funzioni per paura della privacy
  • Il 54% ammette di utilizzare un servizio specifico
  • Il 36% ha dichiarato di non aver acquistato un device specifico per timori sulla privacy
  • Il 18% dichiara di rifiutare sempre le richieste di permesso delle app
  • Il 27% dichiara di accettare i permessi la metà delle volte se non sempre
  • Il 12% utilizza browser o motore di ricerca che limita il tracciamento degli annunci
1 adulto su 3 non conosce gli NFT.

I dispositivi utilizzati dagli italiani online

I dispositivi preferiti restano smartphone e TV. Il primo è il device più diffuso e utilizzato dagli italiani, nonché privilegiato per la maggior parte delle attività svolte online, che sia controllare il proprio conto in banca o fare shopping. Film e Serie TV sono contenuti preferiti da guardare sulle televisioni, mentre si conferma il trend secondo cui lo shopping trasloca sempre più dal PC portatile allo smartphone. I consumatori più anziani continuano a preferire i laptop, ma la maggior parte degli adulti si affida al telefono.

Focus sulle piattaforme streaming

«Anche quest’anno cresce la percentuale di adulti che ha accesso ad almeno una delle principali piattaforme di streaming SVOD (Streaming Video On Demand): nel 2018 era il 40% , oggi è il 71%», spiega Claudio Colmegna, Telecommunications, Media&Entertainment Leader di Deloitte Italia. «Con l’aumento degli abbonati SVOD rallenta però il trend dei nuovi sottoscrittori, che rispetto allo scorso anno cala dal 21% al 18%. Da segnalare un aumento di chi, nell’ultimo anno, ha disdetto un abbonamento senza l’intenzione di abbonarsi di nuovo (il 7% dei rispondenti). In generale, comunque, il rapporto tra chi sottoscrive e chi disdice un abbonamento resta ancora a favore dei nuovi sottoscrittori, la cui percentuale (18%) rimane superiore a quella di chi ha cancellato un abbonamento nell’ultimo anno (16%)», dice Colmegna commentando i dati della ricerca.

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Il 71% degli adulti ha accesso ad almeno una delle principali piattaforme di streaming video.

Cybersicurezza: chi se ne deve occupare?

Oltre alla dipendenza digitale e alla privacy, anche fake news, attacchi cyber e truffe negli acquisti online preoccupano sempre più gli italiani. «Per gli italiani sono soprattutto il governo e le piattaforme online coinvolte che devono assolvere a questo compito. Il ruolo del governo viene riconosciuto soprattutto nel contrastare le minacce cyber più gravi, mentre alle piattaforme online ci si rivolge per chiedere di mantenere la privacy dei dati e per prevenire la vendita online di prodotti contraffatti o rubati. Viene riconosciuto un ruolo “congiunto” piattaforme-governo, invece, per la gestione della disinformazione», spiega Fabio Battelli, Technology Sector Leader di Deloitte Italia. «Al contrario, spesso gli utenti si percepiscono come attori passivi, che possono avere un ruolo soprattutto in termini di contrasto della diffusione delle fake news (24%), benché l’utilizzo consapevole degli strumenti digitali siano riconosciuti tra i fattori principali per prevenire compromissioni e, in generale, i rischi connessi alla cyber security», sottolinea Battelli.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.