Cicatrice francese, avviata istruttoria contro TikTok

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato in mattinata di aver avviato un’istruttoria nei confronti di TikTok. Il procedimento arriva in seguito alla presenza di contenuti video che ritraggono ragazzi impegnati in comportamenti autolesionistici, in particolare la sfida virale chiamata “cicatrice francese”.

Cos’è la challenge TikTok chiamata “cicatrice francese”

La cicatrice francese consiste l’auto inflizione di forti pizzicotti sul viso, fino a che non rimane il segno. L’istruttoria è avvenuta in quanto secondo AGCOM mancano adeguati sistemi per vigilare sui contenuti pubblicati. Inoltre non verrebbero applicate le Linee Guida dalle società proprietarie della piattaforma social, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi o che istigano al suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta. In particolare mancherebbe una tutela efficace sui minori, più attivi su TikTok, brand in più rapida crescita.

L’Autorità avrebbe inoltre denunciato “lo sfruttamento di tecniche di intelligenza artificiale suscettibili di provocare un indebito condizionamento dell’utenza. Il riferimento è, in particolare, all’algoritmo sotteso al funzionamento della piattaforma che, adoperando i dati degli utenti, personalizza la visualizzazione della pubblicità e ripropone contenuti simili a quelli già visualizzati e con cui si è interagito attraverso la funzione like“. A seguito di ciò, è stata svolta un’ispezione nella sede italiana di TikTok, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Al momento nessun commento è stato rilasciato dalla società.

Non è la prima volta che la piattaforma cinese è al centro di polemiche e sotto la lente di ingrandimento dei vari enti. Inoltre, in queste ultime settimane, gli Stati Uniti stanno pensando di bannare l’app, il cui utilizzo è già stato inibito dalle autorità europee ai propri dipendenti.

Aiutaci a crescere: lasciaci un like :)

Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.