Bing, arriva OpenAI: battuto Google sul tempo

Mentre mezza Italia era davanti ai televisori per Sanremo, l’altra metà ha potuto assistere a qualcosa di storico. E non stiamo parlando alla prima apparizione del Presidente della Repubblica al Festival della musica italiana, ma all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale su Bing. L’annuncio, arrivato nella serata del 7 febbraio sul blog di Microsoft, illustra le novità, che coinvolgono anche il browser Edge.

Il nuovo motore di ricerca e il browser, disponibili anche in Italiano, si basano sull’Intelligenza Artificiale, AI copilot e chat. Satya Nadella ha affermato che “L’Intelligenza Artificiale cambierà radicalmente ogni categoria di software, a partire da quella più grande di tutte: la ricerca“. Secondo Microsoft ogni giorno avvengono 10 miliardi di query di ricerca, ma la stima è che la meta rimanga senza risposta. Il motivo è individuabile nell’utilizzo della ricerca per fare cose per cui il motore non era stato progettato. Utile per trovare siti Web, ma non all’altezza per rispondere a domande o attività più complesse.

La rivoluzione è stata possibile in seguito all’impegno di Microsoft per trasformare Azure in un supercomputer AI, mentre OpenAI ha utilizzato l’infrastruttura per addestrare i modelli che vengono ottimizzati per Bing. Le due aziende hanno implementato misure di salvaguardia, per difendersi dai contenuti dannosi. Il team è al lavoro per affrontare la disinformazione. Ma non solo, in linea con i principi di Intelligenza Artificiale di Microsoft, saranno salvaguardati anche i dati e inibiti i contenuti dannosi o discriminatori. Attualmente la nuova ricerca è disponibile in anteprima, con una maggior apertura nelle prossime settimane.

Come cambierà Bing con OpenAI

Per offrire risultati più conversazionali e più precisi, Bing si basa su OpenAI, ma su un modello di linguaggio più potente di ChatGPT. Il nuovo modello è basato nello specifico per la ricerca, pur apprendendo dallo stesso ChatGPT. Ma è più veloce e preciso, secondo Microsoft. Il modello proprietario sviluppato da Microsoft è stato battezzato Prometeus, in combinazione con il modello di OpenAI, per offrire risultati più pertinenti, tempestivi, mirati e sicuri. Per accedere alla chat è necessario iscriversi ad una lista di attesa, per poter conversare meglio con il chatbot, ma si può già provare su Bing.com la nuova esperienza di ricerca di Microsoft.

La nuova versione del motore di ricerca offre una versione migliorata di Bing, con risultati più pertinenti. Si possono cercare risultati semplici, come quelli sportivi, i prezzi delle azioni o il meteo. La barra laterale infine mostra risposte più complete. Le risposte vengono offerte dopo aver analizzato il Web per trovare e riassumere il risultato cercato. Si possono ottenere istruzioni dettagliate per applicazioni pratiche, come ad esempio in cucina. La chat interattiva invece offre un supporto per richieste più articolate, come ad esempio la pianificazione di un viaggio. Bing può anche assistere l’utente nella scrittura di una e-mail, a prepararsi ad un colloquio o creare un quiz per una serata a tema. Inoltre offre le citazioni alle sue fonti, per consultare i contenuti Web a cui fa riferimento.

Rivoluzione Microsoft Edge

L’Intelligenza Artificiale arriva anche sul browser Edge, con un nuovo look e nuove funzionalità. La chat si ritroverà anche sull’app. Ci sarà la Edge Sidebar, per chiedere un riepilogo di un lungo rapporto finanziario e ottenere i punti salienti, inoltre tramite la chat si potrà chiedere un confronto con i dati finanziari di un’azienda concorrente e inserirli in una tabella in automatico. Potrà inoltre offrire all’utente la possibilità di comporre un contenuto, come un post su LinkedIn, dietro alcuni suggerimenti. Si potrà anche riferire quale tono assumere, la lunghezza del post e il formato.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.