Secondo uno studio pubblicato su Nature, entro il 2030 sarà generato 1 yottabyte di dati all’anno, ovvero 10 24 byte. Se potessimo fare un paragone, i DVD che servono per contenere questi dati, se impilati uno dopo l’altro, arriverebbero tranquillamente fino a Marte. Una crescita di dati vertiginosa che ha spinto i governatori del sistema metrico a concordare nuovi prefissi oltre quella grandezza, per descrivere queste inimmaginabili quantità, grandi e piccole. L’aggiornamento che segue è il primo al sistema dei prefissi dal 1991, quando vennero aggiunti zetta, yotta e yocto. All’epoca le introduzioni vennero stabilite per soddisfare le esigenze dei chimici, che volevano un modo per esprimere le unità SI sulla scala del numero di Avogadro. Per tornare ancora più indietro nel tempo, peta ed exa vennero aggiunti nel 1975.
Tornando ai giorni nostri, il 18 novembre del 2022, poco fuori Parigi, i rappresentati dei governi di tutto il mondo si sono dunque riuniti alla Conferenza generale su pesi e misure. Nel corso dell’incontro è stata messa ai voti la necessità di introdurre nuovi prefissi al Sistema Internazionale di Unità (SI) con effetto immediato. Ecco dunque i prefissi ronna e quetta, che rispettivamente rappresentano 10 27 e 10 30; al contrario ronto e quecto rappresentano 10 −27 e 10 −30. Facendo un confronto, la Terra pesa un ronnagramma, mentre la massa di un elettrone un quettogrammo. Come riporta la pagina di Wikipedia, il nome di quetta è Quintilione, di ronna Quadriliardo, mentre ronto e quecto rispettivamente Quadriliardesimo e Quintilionesimo.
La tabella e i simboli
Fattore | Nome | Simbolo | Adottato |
---|---|---|---|
10 30 | quetta | Q | 2022 |
10 27 | ronna | R | 2022 |
10 24 | yotta | Y | 1991 |
10 21 | zetta | z | 1991 |
10 18 | es | E | 1975 |
10 15 | peta | P | 1975 |
10-15 _ | femto | f | 1964 |
10-18 _ | atto | un | 1964 |
10-21 _ | zepto | z.z | 1991 |
10-24 _ | yocto | si | 1991 |
10-27 _ | ronto | r | 2022 |
10-30 _ | quecto | q | 2022 |
L’introduzione arriva dopo cinque anni di fatiche di Richard Brown, metrologo presso il National Physical Laboratory del Regno Unito a Teddington. Grazie a lui la proposta avanzata alla CGPM il 17 novembre, ha portato all’introduzione dei nuovi prefissi. Annualmente il volume dei dati generato annualmente si assenta intorno agli zettabyte, con i prefissi hella e bronto sempre più utilizzati. Ma il convertitore di unità di Google afferma che 1.000 yottabyte sono 1 hellabyte anche se e almeno un sito web del governo del Regno Unito cita brontobyte come termine corretto. Questo è quanto afferma lo studio di Nature, in realtà, il convertitore assume il Pebibyte come prefisso successivo al Petabyte.
Quale che sia il termine utilizzato da uno o l’altro ente o piattaforma, Brown si è detto inorridito dell’utilizzo dei termini non ufficiali. Tuttavia il metrologo riferisce che non è questo il motivo per cui non si trova d’accordo con l’utilizzo di questi prefissi. In passato, nell’IS sono stati adottati termini non ufficiali, secondo quanto riferito da Brown, ma il problema con hella e bronto è che i loro simboli (h e b) sono già usati nel sistema metrico per altre unità o prefissi. Infatti h sta per hecto (il 10 2 ed è usato raramente, come ricorda Nature ) e H è l’henry, l’unità di induttanza. “Questa è la ragione principale per cui non possono essere considerati termini formali. Non è particolarmente che volevo essere un guastafeste, anche se c’entra anche questo” scherza Brown.
Trovare nuovi prefissi è stato complesso perché è stato necessario trovare lettere che non siano state usate precedentemente, per simboli come unità o prefissi o altre escluse. Inoltre andavano cercate parole che corrispondessero in modo approssimativo ai suoni dei numeri greci o latini. Ronna e quetta ricordano ad esempio parole greche quali ennea e deka, ovvero nove e dieci. Si stava per utilizzare un suggerimento quale quecca, ma il suono sarebbe stato molto simile ad una parolaccia portoghese (questa, NdR).
L’IS in teoria avrebbe bisogno solo di prefissi che verranno utilizzati per numeri grandi, ma sono stati introdotti anche prefissi per numeri più piccoli, che forse non saranno utilizzati per la scala in cui dovrebbero essere utilizzati. Tuttavia è meglio che la scala sia bilanciata e che i prefissi si relazionino in modo coerente. Olivier Pellegrino, metrologo presso l’Istituto portoghese di qualità a Caparica, ha affermato che al momento potrebbero sembrare strani le due parole ronna e quetta, ma è anche vero che una volta anche giga e tera lo erano.
Il futuro
Quando la scienza si spingerà a dover calcolare quantità con magnitudini a livello 10 33 sorgerà un nuovo problema, perché non sono più disponibili lettere dell’alfabeto per nuovi prefissi. Tuttavia secondo Brown, quel tempo è ancora distante. Basti pensare che ha impiegato cinque anni a proporre un nuovo prefisso, ritenuto necessario 21 anni dopo l’ultimo aggiornamento all’IS. Intanto potremo comunque dire in giro che abbiamo pesato la Terra e pesa un ronnagramma.
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